Sei donne unite dalla passione per l'arte manuale, una missione in eredità da portare avanti e il sogno di una rassegna dedicata all'artigianato proprio nel quartiere che le ha viste nascere e crescere, San Salvario. È questo lo spirito che anima la nuova iniziativa di PotteryLab, associazione no profit fondata nel 2015 in via San Pio V dalla nota ceramista Romana Pavan. Da due anni sono le sue allieve più affezionate a tramandare ad adulti e bambini la tecnica e la filosofia della lavorazione dell'argilla; e proprio da loro è nata ora l'idea di dare vita a un'esclusiva "Settimana della ceramica" il prossimo autunno.
"Vorremmo diffondere ancora di più le attività che facciamo", spiega Diletta Lo Guzzo, una delle ceramiste, "anche perché la nostra continua a essere un'arte poco conosciuta rispetto ad altre. Ci piacerebbe perciò organizzare un'intera settimana di workshop con ceramisti di fama internazionale che vogliano venire a Torino per raccontare la loro ricerca sul campo e condividere la loro esperienza".
Per mettere in pratica questo progetto, PotteryLab ha lanciato a inizio maggio una campagna sulla piattaforma di crowdfunding Eppela, in collaborazione con Fondazione CRT, che si è impegnata a raddoppiare la cifra raccolta una volta raggiunti i 5.000 euro (www.eppela.com/potterylab).
L’obiettivo della campagna, oltre all’organizzazione dell'evento - presumibilmente in ottobre, prima delle consuete kermesse di arte contemporanea -, è anche quello di rinnovare le attrezzature del laboratorio e promuovere la comunicazione.
Un impegno, quello di PotteryLab, già ben noto a San Salvario grazie ai tanti laboratori che coinvolgono scuole e associazione attive nel sociale. E dagli effetti benefici garantiti. "La manipolazione dell'argilla - spiega Diletta - permette a bambini e adulti di rilassare la mente e concentrarsi sull'oggetto artistico che si sta creando. La terra, infatti, è un ottimo canalizzatore di energia, che passa dal corpo alla materia. Anche i bambini, in genere difficili da contenere, riescono a concentrarsi sul lavoro per oltre un'ora, tranquillizzandosi".
La stimolazione della sfera cognitiva rende questa pratica particolarmente indicata anche per anziani e disabili. PotteryLab collabora infatti con un'associazione di ipovedenti e ha iniziato di recente una partnership con un'altra realtà di Collegno che si occupa di bambini autistici.
"Le mani sono il prolungamento della mente, l’espressione di noi stessi", conclude Diletta, che condivide con le sue compagne (Roberta, Erica, Rosa, Laura e Ghazaal) il sogno di potersi dedicare interamente, un giorno, alla ceramica che tanto le ha unite e plasmate. "Ciascuna di noi svolge un altro mestiere, ma ci piacerebbe moltissimo entrare nel settore come professioniste, avendo già sviluppato nostre linee di manufatti al di fuori dell'associazione. Intanto continuiamo a diffondere questa arte sperando che sempre più neofiti si appassionino e ne scoprano tutti i vantaggi. Io, dopo due anni di pratica, sono guarita dell'insonnia".