Cultura e spettacoli - 30 maggio 2019, 16:08

Al Teatro Gobetti va in scena lo spettacolo "Studio per Galileo Galilei"

Appuntamento martedì 4 giugno alle ore 20.45

Nell’ambito del Progetto ‘Bargigli e Pregiudizi’, che ha preso il via nel 2018 con lo spettacolo ‘Giordano Bruno’, prosegue il programma nel 2019  appuntamenti teatrali ed eventi culturali.

Il progetto affronta, attraverso le varie Arti sceniche, il tema del pregiudizio e dell’intolleranza, sempre attuale, intendendo richiamare l’attenzione del pubblico e dei collaboratori sui principi fondamentali dell’Etica. Il programma si sviluppa in vari teatri e luoghi della Città di Torino e della Regione Piemonte. Gli eventi culturali saranno a ingresso libero, con un pubblico più ristretto con cui poter dialogare e confrontarsi, al fine di incrementare il senso di partecipazione e di aggregazione dei cittadini.

I partner del progetto sono: Città di Torino, Teatro Stabile di Torino, Fondazione CRT, Fondazione Università Popolare di Torino, Centro Culturale italo-arabo Dar Al Hikma, Torino Web Tv, altre Associazioni del territorio. Il primo appuntamento

Il primo appuntamento è al Teatro Gobetti di Torino, in via Rossini 8,  il 4 giugno alle ore 20.45 con  “Studio per Galileo Galilei” con la Compagnia AGC.  Una serata di spettacolo seguita da un incontro sul tema: “Perché il pregiudizio e l’intolleranza sono ancora vivi e vegeti?”. Modera il Dott. Federico Castelletti. Lo spettacolo teatrale è dedicato al fisico, astronomo, filosofo, matematico e accademico Galileo Galilei, padre della scienza moderna. Gli attori professionisti sono affiancati sula scena da alcuni allievi del corso di perfezionamento di Teatro dell’Università Popolare di Torino, al fine di favorire il coinvolgimento di giovani attori nel mondo del lavoro. In scena, oltre a otto attori, due musicisti intervengono con brani dell’epoca e composizioni originali.

Galileo Galilei venne sospettato di eresia e, accusato di voler sovvertire la filosofia naturale di Aristotele e soprattutto le Sacre Scritture, fu processato e condannato dal Sant’Uffizio e costretto all’abiura delle sue concezioni astronomiche, il 22 giugno 1633, e al confino nella sua casa di Arcetri. Solo 359 anni dopo, il 31 ottobre 1992, papa Giovanni Paolo II riconobbe “gli errori commessi” nei confronti dello scienziato.

comunicato stampa