Economia e lavoro - 04 giugno 2019, 18:59

Affitti brevi, anche a Torino soffia il vento dell'Airbnb: "Ma ci sono regole e non ci si può improvvisare"

Nel 2018 le strutture extralberghiere in Piemonte sono cresciute del 62%, con il capoluogo a farla da padrone. Le tariffe sono di circa 65 euro a notte e le zone più ricercate, oltre al centro, sono Cit Turin, Crocetta e San Salvario. Pastorelli (Fiaip): "Un fenomeno che dà slancio anche alla riqualificazione di case e zone della città"

Si chiamano "affitti brevi" e stanno letteralmente rivoluzionando il mercato immobiliare di settore, soprattutto per quanto riguarda la ricettività turistica. Anche Torino e il Piemonte non ne sono immuni e a confermarlo sono i numeri, che mostrano come l'extralberghiero (che va spesso sotto l'etichetta di Airbnb, ma non solo) sia aumentato in Piemonte del 62% negli ultimi dieci anni, soprattutto sulla spinta del web che ha offerto canali di comunicazioni e di contatto tra domanda e offerta prima sconosciuti.
Ma non solo: dalle cifre che riassumono soltanto l'attività di AirBnb si scopre che è soprattutto Torino ad attirare visitatori (e dunque utenti degli affitti brevi): gli arrivi registrati per il 2018, sono pari a 167.000, (in aumento del 15,97% rispetto al 2017), più della metà rispetto ai 342.200 arrivi di tutto il Piemonte. Il tasso di occupazione mensile delle strutture presenti in città raggiunge il 70% e ad oggi Torino vanta 3.758 appartamenti disponibili sul mercato, per tariffe medie giornaliere che si aggirano introno a 65 euro a notte, con qualche picco durante le fiere fino a raggiungere gli 85 euro. Le zone più ricercate, oltre naturalmente al Centro città, sono Crocetta (per la vicinanza al Politecnico), Cit Turin (soggiorni di lavoro) e San Salvario (turismo, zona giovane e caratteristica).

Di questo scenario si è discusso nel pomeriggio di oggi al Golden Palace, in occasione del convegno "Affitti Brevi a Torino tra Immobiliare e Turismo", organizzato dal portale d'informazione Hospitality News in partnership con il property manager degli affitti brevi CleanBnB. Un fenomeno che porta con sé - accanto ai dubbi di chi teme una concorrenza sleale - anche nuove possibilità di lavoro e di guadagno, così come la spinta a recuperare aree abbandonate, magari riqualificando gli edifici e valorizzando gli immobili sfitti.

“Il fenomeno delle locazioni brevi da un lato ha dato slancio alla riqualificazione degli stabili, valorizzando indirettamente interi quartieri e dall’altro ha donato nuovo impulso al mercato immobiliare - commenta Fulvia Pastorelli delegata al turismo di Fiaip Piemonte -. L’extralberghiero è un settore in crescita e lo dimostrano i dati di crescita di questo tipo di strutture". "Con il web, poi - prosegue - il mercato si fa più competitivo e diffuso, di conseguenza anche la sua normativa si è evoluta di recente. Per questo è bene diffondere le pratiche dell’ospitalità e le competenze necessarie per chi opera in questo settore”.

E sono evidenti anche gli effetti sul turismo: "I numeri sui flussi parlano chiaro - dice Erminia Donadio, direttore editoriale di Hospitality Newscon - una crescita della domanda interna ma anche di quella internazionale che evidenziano una nuova vocazione prettamente turistica della città”. “Grazie alle attrazioni e al turismo d’affari, questa piazza può essere considerata anche una città leisure, un fenomeno di tendenza e sempre più in crescita, dove i viaggi di lavoro si uniscono al relax e alla spensieratezza dando vita a questo nuovo turismo”, aggiunge Francesco Zorgno, fondatore e presidente di CleanBnB. Ma questo comporta anche nuovi compiti per chi ospita: "Il proprietario deve dedicarci tempo - conclude Zorgno -: pubblicare e gestire gli annunci, mettere in atto strategie di gestione dinamica dei prezzi, occuparsi degli ospiti e accoglierli, gestire le pratiche burocratiche e amministrative di accoglienza. Un lavoro che in troppi improvvisano e che non tutti possono permettersi di seguire”.

Le condizioni per fare bene, tuttavia, sembrano esserci tutte: "Il 2018 è stato un anno d'oro per i flussi turistici in Piemonte: si è toccato il traguardo di 15 milioni di presenze e 5,2 milioni di arrivi. Si registrano su Torino oltre 7 milioni di presenze e 2,5 milioni di arrivi. Sui laghi si supera il milione di arrivi e si sfiorano i 3,9 milioni di presenze - dice ancora Pastorelli, di Fiaip -. L'aumento è il risultato dell'andamento positivo dei mercati esteri e la destagionalizzazione dei flussi con una crescita nei mesi di marzo e novembre". "La crescita del numero di strutture del settore extralberghiero - conclude - ha reso però necessario regolamentarlo con una legge regionale, che tra le altre cose specifica le caratteristiche delle strutture che svolgono l'attività in modo imprenditoriale o meno".

Massimiliano Sciullo