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Cultura e spettacoli | 06 giugno 2019, 19:13

Teatro, si chiude "Corpi Contundenti"

Questa sera al Garybaldi di Settimo "Sogno di una notte di mezza estate"

Teatro, si chiude "Corpi Contundenti"

Da stasera, giovedì 6 giugno, a domenica 9 giugno alle 21.00, si chiude "Corpi Contundenti", la stagione del Teatro Civico Garybaldi di Settimo T.se , con lo spettacolo preparato nel corso del terzo anno della Shakespeare School di Jurij Ferrini: "Sogno di una notte di mezz'estate", con Paolo Arlenghi, Alessia Arrigo, Camilla Bassetti, Stefano Bossi, Lorenzo Freglio, Sara Lessona, Amos Mastrogiacomo, Chiara Mercurio, Elisa Mina, Matteo Romani, Francesca Riva, Maria Alessandra Rizzone e Francesca Verga.

Teatro Civico Garybaldi di Settimo Torinese - via Partigiani 4, Settimo T.se

Dal 6 al 9 giugno 2019 ore 21

“Sogno di una notte di mezz'estate”

da William Shakespeare

con: Paolo Arlenghi, Alessia Arrigo, Camilla Bassetti, Stefano Bossi, Lorenzo Freglio, Sara Lessona, Amos Mastrogiacomo, Chiara Mercurio, Elisa Mina, Matteo Romani, Francesca Riva, Maria Alessandra Rizzone e Francesca Verga

regia di Jurij Ferrini

 

Spettacolo finale della Shakespeare School, la scuola di perfezionamento per attori diretta da Jurij Ferrini, che mette in scena una delle più famose commedie del teatro elisabettiano, una storia in cui le regole sociali sono sovvertite, dove il tempo si distorce e dove il magico e il soprannaturale si manifestano ai mortali, come succede proprio nei sogni.

In un bosco vicino ad un'Atene di un'epoca imprecisata, collocata in un generico passato, si incontreranno tre diversi popoli con tre linguaggi diversi per tre scopi diversi: gli innamorati Ermia e Lisandro, provenienti dal ceto nobiliare di Atene, in fuga dalle sue leggi per far sì che l'amore vero trionfi sulle scelte del padre di Ermia, Egeo, ma verranno inseguiti nel bosco da Demetrio, il pretendente promesso sposo di Ermia, ed Elena, amica di Ermia e precedente fidanzata di Demetrio, decisa a riconquistarlo; il magico regno degli elfi e delle fate, in cui i due regnanti, Oberon e Titania, amanti di lunga data, lottano e litigano per un bambino causando nel mondo scompigli climatici, usando nelle loro invettive il “linguaggio del bosco”, un linguaggio ricco di elementi naturali ma molto concreto, pur nella sua evidente simbolicità; ed infine i commedianti, gruppo di popolani semplici e sgangherati che, ignari di tutto quel che accade intorno a loro, si ritrovano per provare uno spettacolo, diretti dal falegname-regista Peter Quince, un'opportunità  che potrebbe consegnare loro la fama presso la corte del duca di Atene Teseo il giorno delle nozze con Ippolita. Una compagnia di artigiani, improvvisati attori, attori dilettanti si direbbe oggi, tra cui l'esuberante e incontenibile Nick Bottom, che sarà preda di uno strano sortilegio.

 

In questa notte - lunga tre giorni - Oberon con il suo iperattivo e pasticcione servitore Puck, per vendicarsi di Titania, influirà sui piani degli amanti e degli attori, generando guai e confusione tali che, una volta sistemate le cose, i mortali non potranno che pensare che tutto ciò che è successo sia stato solo frutto di un delirante sogno condiviso.

 

“Sogno di una notte di mezz'estate ci racconta la profonda connessione tra la realtà e i sogni: nella dimensione onirica tutto è possibile e potrebbe risultare in prima battuta di poco conto nella vita di tutti giorni; tuttavia William Shakespeare con questo testo, anticipa di quasi tre secoli Sigmund Freud e mostra quanto i sogni possano lasciare un segno concreto nella realtà, riuscendo ad influenzarla e a cambiarla radicalmente. Con quel tanto di misterioso ed inspiegabile che basta a rendere straordinariamente affascinante quest’opera.

Per i minimi attrezzi di scena voglio ringraziare la bravissima Paola Caterina D’Arienzo, attrice e costumista torinese, che ci ha donato un po’ della sua arte.

Così – con la precisa volontà di sottrarmi quale regista - cedo volentieri agli attori, ai bravi attori del terzo anno della Shakespeare School, l’intero e difficile compito – e per la prima volta da quando abbiamo fondato la scuola - di affrontare la scrittura di William Shakespeare, nella scorrevole e divertente traduzione di Toni Mazzara; e affido loro completamente la responsabilità di evocare – attraverso le vie dell'immaginazione - il bosco e tutto ciò che avverrà in questo luogo naturale e incantato.

In fondo “incanto” e “natura” sono elementi fondanti anche del Teatro.

Bastano pensieri e parole per creare la realtà.

Probabilmente non solo in Teatro; ma questo concetto, pure molto interessante, meriterebbe più spazio delle poche righe che si possono scrivere per una semplice guida di introduzione ad uno spettacolo teatrale."

c.s.

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