Nel lavoro dell’artista eporediese Stefania Ricci, si contemplano a vicenda natura e memoria, iconografia e scelta compositiva. Un’intimità disposta a concedersi costruita con il dettaglio ritagliato dal presente visivo per imporsi come soggetto inedito, fonte di sorpresa e di sottile richiamo.
Qualcosa di già presente in modo latente nel percepire si ridesta, una reminiscenza, un platonismo, dove conoscere significa ricordare.
Le fotografie della Ricci sono un universo intellegibile, bianchissimo, falsamente immediato, richiedono pazienza e intuizione ma conducono a piccole rivelazioni come lampi improvvisi.
Nella Galleria Davide Coffa di Alba, nell’ambito del progetto Archiviare il Presente, saranno presentate una serie di opere costruite con un raffinato gioco di richiami tra il bianco sovrano e un arcobaleno delle tensioni che portano dal grigio al nero, ispirate al rapporto tra fotografia, memoria e natura.
A cura di Edmondo Bertaina