Nell’arco alpino le buone pratiche sono in costante crescita. Quest’anno sono ben 17 le bandiere verdi assegnate da Legambiente, due in più rispetto allo scorso anno, e che premiamo l’impegno di cittadini, associazioni e comuni, nel tutelare e valorizzare in chiave sostenibile ed ecofriendly le Alpi, fronteggiando con intelligenza gli effetti sempre più pesanti dei cambiamenti climatici. Tutela della biodiversità a rischio, sostenibilità ambientale e mobilità dolce, turismo slow, ma anche efficienza energetica e didattica innovativa i temi al centro delle 17 bandiere verdi 2019 che ben testimoniano la voglia di un futuro sempre più green e innovativo che si respira in questi territori montani, oggi sempre più fragili per via dei cambiamenti climatici. Per questo è fondamentale mettere in campo azioni ad hoc, ma anche ripensare la gestione del territorio e replicare quelle esperienze virtuose che vanno in questa direzione.
Storie virtuose premiate oggi da Legambiente con le tradizionali bandiere verdi nel corso della due giorni del quinto summit di Carovana delle Alpi organizzato a Valdieri, in provincia di Cuneo, presso la sede del Parco Aree protette Alpi Marittime e raccolte nel report pubblicato sul sito dell’associazione. A livello regionale, quest’anno è il Piemonte a conquistare più bandiere verdi (5), seguito da Veneto (4), Lombardia (2), Valle d’Aosta (2), e Friuli Venezia Giulia (2) tutte e tre a pari merito, una al Trentino, una all’Alto Adige. Non mancano però le aggressioni all’arco alpino, che l’associazione ambientalista denuncia assegnando 8 bandiere nere (due in più rispetto al 2018) per scelte obsolete di gestione del territorio: Piemonte (2), Lombardia (2), Valle d’Aosta (1), Alto Adige (1), Trentino (1) Friuli Venezia Giulia (1).
"E' importante mettere in campo azioni virtuose e sostenibili che tutelino e valorizzano davvero l’Arco Alpino - spiega Vanda Bonardo, responsabile nazionale Alpi di Legambiente - e le buone pratiche premiate oggi dimostrano che ciò è possibile. Anzi si tratta di esempi virtuosi che meritano di essere replicati su tutto il territorio”.
Bandiere verdi: Oltre alle buone pratiche citate prima, in Piemonte il vessillo green è andato al Monviso Institute, situato ad Ostana (CN), per l’impegno nello sviluppo e nella comunicazione di progetti sostenibili anche attraverso nuove forme di sperimentazione e per l’approccio organico dal punto di vista architettonico, agricolo, sociale, turistico, didattico. Al Gruppo di cittadini volontari delle “Giornate della manutenzione territoriale” sulla Serra di Chiaverano (TO) per le attività di volontariato volte alla messa in sicurezza di una vasta area della Serra dell’Anfiteatro Morenico di Ivrea (AMI). Premiata anche la Regione Piemonte per la recente legge regionale n.14, “Disposizioni in materia di tutela, valorizzazione e sviluppo della montagna”, che punta a valorizzare il territorio montano con una moderna visione della montagna, fondata sulla sostenibilità dei territori e delle persone. “Una buona legge - ha spiegato il funzionario regionale Franco Ferraresi - che è buona base di partenza interessante, da sperimentare. Il merito va all’ex assessore Alberto Valmaggia. Una legge unica in Italia, che valorizza e tutela la montagna al di là del valore turistico".
Bandiere nere: Quest’anno le bandiere nere sono state assegnate: all’Anas per le pesanti inadempienze e la scarsa trasparenza nella gestione del cantiere Tenda Bis (CN). Vessillo nero anche alla Regione Piemonte per mantenere in vita con cospicui finanziamenti impianti sciistici perennemente in perdita, in particolare destinando consistenti fondi all’innevamento artificiale delle piste piemontesi.