Politica - 17 giugno 2019, 19:26

Teatro Regio, acceso dibattito anche in Consiglio comunale

L'assessora Leon: "Lo stato debitorio del teatro risale a molto tempo addietro e non è una condizione nuova degli ultimi tre anni, periodo nel quale la Città non ha ridotto il proprio contributo"

Il Consiglio comunale ha discusso oggi pomeriggio dell’andamento del Teatro Regio, a seguito della presentazione dell’interpellanza generale intitolata “Quale futuro per il Teatro Regio” sottoscritta da quattro consiglieri di minoranza (Lo Russo, Foglietta, Magliano, Tresso)
Per la Giunta è intervenuta l’assessore alla Cultura, Francesca Leon: “Lo stato debitorio del teatro risale a molto tempo addietro e non è una condizione nuova degli ultimi tre anni, periodo nel quale la Città non ha ridotto il proprio contributo".

“Il Regio ha una pianta organica ferma al 1998 e un organigramma fermo al 2005 mai rinnovato, non aderente alla struttura organizzativa attuale". “Le preoccupazioni sul futuro sono anche le nostre e la strada del piano di sviluppo approvato dalla Fondazione, ha permesso di tracciare una strada diversa dalle opzioni del commissariamento o della legge 160 che avrebbero comportato conseguenze importanti sulla continuità del lavoro del teatro e del livello occupazionale”.

Qui di seguito una sintesi degli interventi dei Consiglieri comunali.

Stefano Lo Russo (PD): La contestazione di stamane ribadisce l’anormalità del clima attorno a una delle principali istituzioni culturali del Piemonte. Oggi il teatro Regio è fuori controllo, come dimostrano anche le polemiche tra il sovrintendente Graziosi e l’ex direttore artistico Galoppini. Invito la sindaca Appendino a prendere decisioni nette e azzerare l’attuale vertice del Teatro.

Massimo Giovara (M5S): La situazione del Regio era complessa già anni fa nel precedente mandato amministrativo. Non ho mai parlato della bassa qualità artistica del Regio come è stato riportato erroneamente da alcuni organi di stampa. E sono incomprensibili le richieste di Commissariamento da parte dell’opposizione; anzi Il Regio deve diventare un’eccellenza come Santa Cecilia a Roma e la Scala a Milano. I rinnovi degli abbonamenti sono in aumento così come le agevolazioni per i giovani.

Osvaldo Napoli (FI): Sul Regio c’è un accanimento particolare. Nessuno in aula ha detto che negli ultimi anni sono aumentati i ricavi, i biglietti e sono stati ridotti i costi. Qualcuno si muove per partito preso contro il Regio. Sarebbe bene che in oggi tutti facciano un passo indietro.

Francesco Tresso (Lista civica per Torino): In questo ultimo periodo è mancata la politica sulla situazione del Regio. In questo momento il Regio non è un’unita strutturata, ci sono molte criticità e un clima che non risulta essere sano. E occorre essere trasparenti su figure apicali del Regio.

Chiara Foglietta (PD): La situazione del Regio è molto pesante. I dipendenti vivono una situazione di disagio, addirittura il sovrintendente è arrivato a minacciarli e lei sindaca, non li sta ascoltando. Il clima e la situazione attuale dell’Ente sono ingiustificabili.

Piero Fassino (Partito Democratico): Il Regio è uno dei pilastri del sistema culturale della città e tutti ci auguriamo una soluzione ai suoi problemi. Aveva un direttore d’orchestra e un direttore artistico di altissimo livello e li si è lasciati andare via. Ho letto il Piano industriale presentato e lo ritengo velleitario, contiene obiettivi che chiunque potrebbe sottoscrivere ma che non sono realistici; con questo Piano non si risolveranno i problemi del Teatro Regio.

L’Assessora Francesca Leon ha replicato precisando che per affrontare i problemi del Teatro Regio occorre conoscere bene la macchina complessa che esso rappresenta, solo così si possono intraprendere azioni risolutive.

comunicato stampa