"Quella con la Svezia è una vittoria senza avversari: contro uno Stato che non ha dato garanzie vincolanti per le strutture e contro una capitale, Stoccolma, che non aveva neanche firmato il contratto come città ospitante". All'indomani dell'assegnazione delle Olimpiadi invernali 2026 a Milano-Cortina, il tandem che ha battuto in finale lo stato nordico, è questo il commento della capogruppo del M5S Valentina Sganga.
Sganga ribadisce come il M5S Torino, per ottenere i giochi olimpici bis, avesse elaborato un progetto in antitesi al 2006, con il "no al debito pubblico creato da grandi eventi" e "il sì a progetti sostenibili e che valorizzino l'esistente".
"Pensiamo ancora oggi - continua - che quella proposta avrebbe potuto raggiungere più e meglio di Milano-Cortina gli obiettivi posti dal Cio. Altri, - continua - anche al governo del Paese, non condividevano questa idea". Sulla possibilità di mettere a disposizione gli impianti del Piemonte Sganga ribadisce che non dovrà avere "oneri economici per la Città".
Molto critica sull'assegnazione delle Olimpiadi 2026 all'Italia la collega Daniela Albano, una dei "dissidenti" da sempre contraria all'ipotesi di giochi olimpici bis a Torino. "Abbiamo vinto - commenta Albano - una montagna di debiti che peraltro nessun'altra nazione voleva".
"A nessuno - continua - sorge il dubbio che ci siamo fatti fregare?".
Un pensiero amaro condiviso anche dal consigliere comunale del M5S Damiano Carretto: "io mi chiedo cosa ci sia da esultare nell'aver "vinto", senza avversari, un evento che nessuno al mondo vuole più organizzare".