Attualità - 04 luglio 2019, 06:59

Cluster, giardini e aule tematiche: così le scuole Fermi e Pascoli si aprono alla comunità [FOTO]

Quasi al termine i cantieri del progetto "Torino fa scuola", promosso e sostenuto da Fondazione Agnelli e Compagnia di San Paolo: gli istituti si fanno "civic centre" aperti alla comunità

Studiare in edifici più accoglienti, sostenibili e meglio integrati nella vita del quartiere, con spazi di apprendimento modulari e flessibili, adeguandosi agli orientamenti della pedagogia e della didattica odierna e del prossimo futuro. E' questo l'obiettivo di "Torino fa scuola", progetto promosso e sostenuto da Fondazione Agnelli e Compagnia di San Paolo, in collaborazione con Città di Torino e Fondazione per la Scuola. Nato nel 2015 da una riflessione sui nuovi spazi di apprendimento necessari alla scuola contemporanea, ha coinvolto le scuole secondarie di primo grado "Enrico Fermi" in piazza Giacomini e "Giovanni Pascoli", in via Duchessa Jolanda, che a settembre saranno restituite alla cittadinanza dopo i lavori durati un anno. 

I due cantieri sono venuti alla luce nel corso di un sopralluogo con gli architetti dei due progetti vincitori del concorso: Alberto Bottero e Simona Della Rocca (BDRbureau) per la Fermi, Silvia Minutolo (Archisbang) e Domenico Racca (Area Progetti) per la Pascoli. Hanno partecipato anche Francesco Profumo e Alberto Anfossi, presidente e segretario generale della Compagnia di San Paolo, Andrea Gavosto, direttore della Fondazione Agnelli, e Antonietta Di Martino, Assessore all’istruzione e all'edilizia scolastica del Comune. 

Il primo anno è stato dedicato a lavorare con le due comunità scolastiche, mettendo a fuoco bisogni, aspettative e desideri di rinnovamento, facendoli diventare “concetto pedagogico” e di cambiamento. Da questo processo sono emerse le linee guida per le due nuove scuole, che nel 2016 hanno orientato il concorso di progettazione, al quale hanno partecipato quasi 300 studi di architettura, italiani e stranieri.

Nel 2017 sono stati annunciati i due progetti vincitori; l’iter è proseguito per rendere esecutivi i progetti e ricevere le autorizzazioni, fino all’apertura dei cantieri nell’estate del 2018.

L’intervento sulla scuola di Nizza Millefonti prevede un costo per le opere e gli arredi di circa 7,5 milioni di euro, finanziati per 4,5 dalla Fondazione Agnelli e per 3 dalla Compagnia di San Paolo.

Il progetto offre un esempio di ripensamento completo della scuola esistente, risalente agli anni Sessanta, lavorando in modo integrato sul piano architettonico e didattico.L'accessibilità è ripensata in un'ottica di maggiore inclusione fra interno ed esterno, e l’involucro è ridisegnato attraverso l’aggiunta di volumi.

L’intero sistema scuola diventa così un vero e proprio centro civico, aperto alla comunità anche al di fuori dell'orario canonico. Il fulcro didattico è costituito da raggruppamenti di aule tematiche tra le quali gli studenti si muovono durante la giornata. Cade così definitivamente il tradizionale binomio aula-classe che caratterizza la scuola italiana, e gli ambienti diventano "cerniere" che congiungono differenti dimensioni, individuali e di gruppo, animate dal movimento dei ragazzi.

Grande cura è stata dedicata al paesaggio esterno, organizzato in ambiti tematici, a estensione e integrazione del programma didattico interno. Sul grande giardino all'ingresso si affacciano gli spazi "aperti" dell'istituto, per studenti, insegnanti e cittadini: l’area della ristorazione, che comprende una caffetteria, e la biblioteca, che può anche diventare un auditorium. "Ma gli ambienti di studio, anche dopo l'orario scolastico, saranno vigilati", affermano gli architetti. 

Ora rimane da terminare l'area verde all'ingresso, mentre all'interno occorrono gli arredi, che dovrebbero arrivare a fine luglio. Poi ci saranno da sbrigare le dovute formalità burocratiche, per mettere il punto fine al percorso entro l'inizio del prossimo anno scolastico. 

Per quanto riguarda la Pascoli, al Cit Turini, la nuova scuola avrà un ingresso, accessibile a tutti, con un atrio ampio e luminoso, che diverrà anche luogo di comunicazione con la città e il quartiere, una biblioteca diffusa ai diversi piani e un’emeroteca aperta al pubblico fin dal mattino al piano terra. 

Sarà ripristinata la palestra, attualmente non presente, che potrà essere utilizzata in modo flessibile per piccoli eventi e sarà creata una terrazza verde sul tetto dal lato di ia Duchessa Jolanda per consentire agli studenti di fruire di uno spazio all’aperto.

La scuola è stata progettata con tecnologie digitali e connettività diffusa in tutti gli ambienti, nonché uno spazio dedicato agli insegnanti con una piccola cucina, un ufficio e una zona riservata al ricevimento genitori, studiato con gli stessi concetti di benessere, comfort e informalità di tutti gli altri ambienti di apprendimento.  

Manuela Marascio