Economia e lavoro - 09 luglio 2019, 18:30

Ztl, anche gli artigiani ribadiscono il no: "Appendino ingrani la retromarcia"

Il presidente di Confartigianato Torino, Dino De Santis: "Basta con l'odio verso il mondo produttivo. Il centro non può diventare una zona per ricchi"

Anche il mondo dell'artigianato ribadisce il suo no alla Zona a Traffico limitato che ha in mente palazzo civico per il futuro immediato della città di Torino. A ribadirlo, è Dino De Santis, presidente di Confartigianato a livello provinciale. 

"La scelta della Giunta Appendino di perseverare con il progetto di ZTL ampliata è semplicemente devastante, figlia di una visione ideologica che criminalizza l’automobile e chi la usa, senza contrastare con efficacia l’inquinamento ambientale causato soprattutto dal riscaldamento e senza essere in grado di offrire ai cittadini un sistema di trasporto pubblico decoroso e all’altezza dei tempi. Non solo la Ztl allargata trasformerà il centro di Torino accessibile solo ai più ricchi, ma penalizzerà coloro che utilizzano il mezzo privato per lavoro  o  come strumento di lavoro, quindi artigiani, commercianti, lavoratori autonomi". "Probabilmente - prosegue De Santis - alla Giunta comunale sfugge il fatto che auto e furgoni non sono balocchi, per nemici dell’ambiente, ma servono per lavorare, per consegnare merci, per raggiungere i cittadini che necessitano di interventi di varia natura. In una fase di grande sofferenza della nostra città sul versante produttivo ed occupazionale e di assenza di prospettive strategiche sul futuro, è inconcepibile l’adozione di una misura finalizzata solo a fare cassa, ostacolando l’operato degli artigiani che necessitano di spostarsi all’interno della città".

Il mondo produttivo, poi, non vede di buon occhio quello che ormai sembra un duello a livello istituzionale: "Il braccio di ferro tra Regione e Città di Torino non giova a nessuno - dice ancora il presidente di Confartigianato Torino -. Occorre adottare politiche coerenti altrimenti a che serve incentivare gli artigiani nell’acquisto di veicoli meno inquinanti se poi se ne limita, a prescindere, l’utilizzo nel centro cittadino? Tutti noi abbiamo a cuore la salute e l’ambiente ma crediamo che la soluzione non possa essere nella bicicletta e neppure in bus roventi e obsoleti. Se gli artigiani lasciano il furgone in garage e rinunciano alle commesse, l’ambiente non migliora ma il Pil peggiora Speriamo che il buon senso possa prevalere: la Giunta Appendino ingrani la retromarcia e si torni a discutere  per trovare soluzioni serie e condivise".

Massimiliano Sciullo