“Torino viene prima: non sono disposta in alcuno modo ad andare avanti con il freno a mano tirato”. E’ questo il messaggio diretto che la sindaca Chiara Appendino ha voluto lanciare alla sua maggioranza oggi in Sala Rossa, durante la richiesta di comunicazioni sulle dimissioni imposte a Guido Montanari dopo le dichiarazioni sul Salone dell’Auto.
La sindaca in Sala Rossa ha ripercorso i risultati raggiunti, dalle Atp Finals alla liberazione del Moi, aggiungendo poi che i comportamenti di una parte della maggioranza "spesso vanificano i risultati raggiunti". In quest'ultimo caso la sindaca ha voluto richiamare la vicenda del motovelodromo, con la delibera per la riqualificazione stoppata anche dai grillini, e gli attacchi dei "dissidenti" alle forze dell'ordine, ultimo in ordine di tempo quello per lo sgombero dell'Asilo occupato di via Alessandria.
“Non intendo accettare battute di arresto o compromessi al ribasso – ha continuato la prima cittadina - chiedo una prova di maturità e vincolerò il mio mandato al destino di questa amministrazione, che ha senso di esistere solo se può lavorare e portare risultati alla città”.
In aula Appendino ha ribadito la dura condanna alle dichiarazioni di Montanari, annunciando di assumere le sue deleghe ad interim. "Nessuno - ha detto - tra coloro che hanno il dovere, l'onore e la responsabilità di amministrare la Cosa Pubblica può permettersi il lusso di ironizzare, dileggiare e osteggiare con atti politici o esternazioni un evento che coinvolge 700 mila cittadini e che ha ricadute economiche, lavorative e di immagine su Torino".
Per la sindaca quanto accaduto è "ingiustificabile: la nostra responsabilità istituzionale sovrasta sempre quella politica. Il rispetto dell'Istituzione non può cedere il passo ai legittimi impegni di rappresentanza di una parte, specie quando questa rappresenta un singolo".