Calcio - 17 luglio 2019, 09:00

Mazzarri cambia volto al Toro, via libera al tridente per una squadra da Europa

Con il 3-4-3 Belotti sarà meno isolato e Iago come esterno d’attacco può tornare quello delle prime due stagioni. Verdi l’obiettivo per completare il reparto

Nelle intenzioni di Mazzarri vuole essere una squadra più aggressiva, più spregiudicata. Da Europa (anche se per il momento si parla di preliminari). In questi giorni di ritiro a Bormio il nuovo Toro che sta nascendo abbandonerà il 3-5-2 caro al tecnico toscano per passare a un più offensivo 3-4-3.

Mentre si avvicina il 25 luglio e la gara di andata del secondo turno preliminare contro gli ungheresi del Debrecen (impensabile che gli albanesi del Kukesi ribaltino il 3-0 della prima sfida), Mazzarri sta preparando la sua truppa al primo crocevia di un’estate che si annuncia calda e lunghissima. Le prime due uscite amichevoli, contro i dilettanti di Bormiese e Merano, non sono banchi di prova consistenti, ma il fatto che, dopo averlo professato nelle intenzioni, l’allenatore abbia deciso di schierare il nuovo Toro con un modulo diverso, significa che questa è la strada che si intende perseguire fin dalla prima partita ufficiale.

Una scelta figlia di diverse considerazioni. In primis che il Toro può reggere le tre punte, avendo una difesa che nell’ultimo campionato si è dimostrata all’altenzza delle migliori e che ha cambiato molto poco, potendo contare su tre certezze come Sirigu, Nkoulou e Izzo. Viceversa, i granata non hanno grande qualità in mezzo al campo e quindi un tridente offensivo può garantire maggiore imprevedibilità in fase risolutiva, consentendo a Belotti di essere meno isolato rispetto al recente passato. In più, tornando a utilizzare Iago Falque esterno, Mazzarri spera di vdere lo spagnolo tornare a fare la differenza, come nelle prime due stagioni in granata, quando aveva chiuso in doppia cifra, abbinando gol, assist e giocate estrose.

In questo momento il terzo uomo del tridente è lo spagnolo Berenguer, un jolly che può adattarsi anche a giocare esterno nei quattro di centrocampo, sapendo anche coprire ed essere utile in fase di ripiegamento, oltre a poter giocare sia a destra che a sinistra. Considerando Zaza l’alternativa a Belotti o comunque un’arma da usare soprattutto a gara in corso, piuttosto che uno degli attaccanti su cui puntare dall’inizio, è evidente che sia proprio il ruolo di esterno d’attacco quello su cui la società sta lavorando per regalare a Mazzarri un rinforzo di qualità.

L’obiettivo numero uno, lo sanno tutti, è Simone Verdi, che nel Napoli trova poco spazio, ma che sarebbe perfetto per completare il tridente granata. Era stato fatto un sondaggio anche con la Roma per Stephan El Shaarawy, prima che il “Faraone” decidesse, a 27 anni, di scegliere i soldi della Cina piuttosto che essere ancora protagonista nel nostro calcio. Verdi non è l’unico obiettivo, stando a quanto dichiarato dal presidente Cairo, che punta soprattutto ad ottenere un robusto sconto rispetto ai 25 milioni chiesti inizialmente dal patron degli azzurri De Laurentiis.

Siccome nel Napoli c’è anche un altro giocatore che piace ai granata, Mario Rui, la sensazione è che la trattativa abbia bisogno di ancora qualche settimana per arrivare a buon fine, facendo scendere le richieste da una parte e salire l’offerta del Toro dall’altra. Di questo (e non solo) avranno parlato a cena l’altra sera Cairo e Mazzarri. Il presidente ha garantito la permanenza di tutti i migliori e un paio di acquisti importanti, ma verosimilmente non in tempo utile per l’esordio in Europa.

Mentre è corsa contro il tempo ad Alessandria per sistemare i duemila seggiolini in più che servono per aumentare la capienza della gradinata nord dello stadio Moccagatta e avere posto per seimila tifosi per il debutto del 25 luglio. Una partita che il pubblico granata aspetta da anni.

Massimo De Marzi