Calcio - 19 luglio 2019, 15:29

“Scuse alla Polizia da Trezeguet e dalla Juventus”: le chiede il sindacato di polizia Consap

Il segretario: “Pronti a costituirci parte civile, la popolarità comporta maggiori responsabilità”

Scuse alla Polizia dal campione e dalla società Juventus”, le chiede il sindacato di polizia Consap nell’annunciare di aver dato mandato legale per intraprendere ogni iniziativa a tutela della dignità professionale dei colleghi valutando la possibile costituzione di parte civile.

Il sindacato di polizia definisce Trezeguet - ex goleador della Juventus, oggi brand ambassador dei campioni d’Italia - un “cattivo maestro”, dopo che lo stesso era stato fermato a Torino per guida in stato di ebbrezza ed aveva “apostrofato pesantemente i colleghi della pattuglia intervenuta” (Trezeguet avrebbe urlato agli agenti "Sfigati, non guadagnate 2000 euro": ndr).

L’essere o essere stato idolo delle folle – spiega il Segretario Nazionale nonché Segretario Provinciale della Consap di Torino  Salvatore Fornuto – comporta delle responsabilità pubbliche di esempio, che nel caso del signor Trezeguet sono state altamente diseducative, il suo stato alterato alla guida rappresentava un grave pericolo per lui e per gli altri e lo stesso certo avrebbe fatto meglio a stare zitto, visto che in quelle condizioni le sue parole, vere e proprie invettive, non potevano essere controllate”.

Possiamo anche giustificare le invettive da parte di una persona non sobria – spiega il Segretario Generale Nazionale della Consap Cesario Bortone – rimane il fatto che le sue parole offendono gravemente la dignità dei poliziotti che guadagnano anche meno dei duemila euro che ci quantifica,  e questo “piccolissimo” stipendio lo prendono per intervenire e morire se necessario a difesa dei valori della democrazia e per la sicurezza di tutti e ci aspetteremmo certo maggior rispetto da parte di chi, solo quando era in attività, guadagnava duemila volte tanto; quindi pur avendo conferito mandato per adire le vie legali ci aspettiamo a breve giro delle scuse pubbliche dal campione e dalla società sportiva”.

Walter Alberto