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Cultura e spettacoli | 20 luglio 2019, 16:36

A Campidoglio l'opera d'arte contro il razzismo del rifugiato cileno "Mono" Carrasco

L'artista sta realizzando in questi giorni, in un interno cortile di via Rocciamelone, un gigantesco murale alto 8 metri per il Museo d'Arte Urbana: "Mi ispiro a quello che sta succedendo in Italia"

A Campidoglio l'opera d'arte contro il razzismo del rifugiato cileno "Mono" Carrasco

Dalla rivolta artistica in Cile a quella in Italia: sebbene siano passati quasi 46 anni dal colpo di stato di Pinochet, Eduardo “Mono” Carrasco non abbandona il proprio impegno politico e sociale. L'artista, arrivato come rifugiato nel 1974, in questi giorni sta infatti realizzando su un muro di Via Rocciamelone una gigantesca opera d'arte contro il razzismo.

Il murale, realizzato per il Museo d'Arte Urbana di Borgo Vecchio Campidoglio, raffigura l'unione tra due figure, una bianca e una nera, e la pace, rappresentata da un filo spinato che si dissolve trasformandosi in colombe bianche: "Questo lavoro - confessa Carrasco – è decisamente di parte e si ispira a quello che sta succedendo attualmente in Italia: era dal 1974, infatti, che non sentivo insulti razzisti nei miei confronti, fino a quando in un supermercato un cliente si è rivolto a me dicendo che la pacchia era finita".

L'opera, che verrà completata lunedì, fa anche parte di un esperimento collettivo: tutti, infatti, possono partecipare e dipingerne una parte; l'ingresso del cortile è segnalato, non a caso, da una bandiera cilena.

Marco Berton

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