Economia e lavoro - 24 luglio 2019, 14:50

Sciopero dei trasporti, la rabbia dei lavoratori torinesi: “Il Governo non ci ascolta, ci fermiamo”

Sit-in sotto la Prefettura dei lavoratori delle principali sigle sindacali, unite nella protesta per chiedere all'esecutivo l’avvio di un confronto proficuo

“A oltre un anno dal suo insediamento, è arrivato il momento di richiamare il Governo alle sue responsabilità”. È un appello acclarato quello che i lavoratori dei trasporti rivolgono al Governo durante la giornata di sciopero nazionale dei trasporti.

I lavoratori torinesi iscritti alle sigle Uiltrasporti, Fit-Cisl e Filt Cgil Torino Piemonte si sono ritrovati sotto la Prefettura alle ore 13, nel momento più caldo della giornata, e sfidando le temperature altissime hanno incontrato il Prefetto di Torino Claudio Palomba. Al grido di “rimettiamo in moto il paese”, i lavoratori chiedono di avviare un confronto serio con il Governo, con le istituzioni e le imprese del territorio. Tanti i motivi della protesta: si va da una richiesta di maggior sicurezza al contrasto del lavoro in nero, passando per le concessioni autostradali e la questione Alitalia.

Insomma, una richiesta di maggior attenzione trasversale per ogni situazione e mezzo di trasporto. Se la richiesta di una nuova politica dei trasporti è perentoria, altrettanto grande è l’amarezza dei sindacati verso il nuovo Governo reo di non aver mai aperto alcun tipo di confronto strutturato e poco coraggioso nel compiere scelte drastiche in grado di rilanciare un settore in crisi.

Mauro Poggio, sottosegretario regionale Filt Cgil spiega le ragioni per cui lo stop odierno è unico e diverso rispetto agli scioperi precedenti: “Erano 12 anni che non veniva organizzato uno sciopero nazionale generale dei trasporti. Abbiamo chiesto svariate volte incontri al Governo che non ci ha mai convocato”.

Ecco perché, la speranza di lavoratori in sciopero è che da Roma arrivi una chiamata per l’avvio di un confronto e di un percorso che possa portare a una rivoluzione del sistema dei trasporti nazionale.

Andrea Parisotto