Eventi - 28 agosto 2019, 19:15

La detenzione nel carcere di Torino diventa realtà virtuale alla Mostra del Cinema di Venezia

Da domani “VR Free”, del regista Milad Tangshir, sbarca al Lido per una serie di proiezioni con l’ausilio della tecnologia “virtual reality”

La Casa Circondariale Lorusso e Cotugno di Torino rappresenterà l’Italia al Mostra Nazionale del Cinema di Venezia. Diretto dal regista iraniano Milad Tangshir, laureato al DAMS nel 2011, “VR Free” è l’unico film nostrano inserito nella sezione “Venice Virtual Reality”, che accoglie opere basate su esperienze immersive in 3D.

La pellicola, presentata dall’Associazione Museo Nazione del Cinema, è prodotta da Valentina Noya e realizzata con il sostegno di Film Commission Torino Piemonte grazie al bando Under35 Digital Video Contest. È stata girata interamente tra le mura del carcere, e sarà in programma per il pubblico dal 29 agosto al 7 settembre in visione VR, con diverse modalità di fruizione anche per singolo spettatore su prenotazione, sull'isola del Lazzaretto Vecchio.

L’ausilio delle nuove tecnologie permette così di esplorare in prima persona la natura degli spazi detentivi, catturando momenti salienti della vita dentro la prigione. Nel film si vedono anche le reazioni di alcuni detenuti che, usando visori e cuffie, guardano video sulla vita fuori della prigione, partecipando virtualmente ad alcune situazioni collettive e non più alla loro portata, come una partita di serie A allo stadio, una festa in discoteca il sabato sera, un'immersione sottomarina, o la passeggiata in un parco pubblico. Un “portarsi fuori” (o dentro, per lo spettatore esterno), che è anche fonte di riflessione sul valore profondo della libertà.

“VR Free è il tentativo di portare l’universo poco conosciuto del carcere sotto gli occhi del pubblico - dichiara il regista -, ma anche un invito a partecipare in forma più consapevole all’urgente discussione sui nostri luoghi di detenzione. Penso che la realtà virtuale sia uno strumento molto potente quando tratta il concetto di spazio. Abbiamo cercato di usarne il potenziale in modo espressivo, portando questo nuovo mezzo in un mondo che di per sé contiene spazi duri e aggressivi”.

“Oggi – continua – si avverte una crescente tendenza a utilizzare la realtà virtuale per raccontare l’impatto sociale di alcuni progetti. Offrire nuove modalità per esplorare la cultura e l'identità, può aiutarci a superare alcune carenze e creare un'opportunità per una maggiore comprensione”.

Dopo l’anteprima al Festival del Cinema di Cannes, come uno dei contenuti disponibile sulla nuova app Rai Cinema Channel VR Experience, “VR Free” era stato protagonista del Festival LiberAzioni di Torino, a fine maggio, grazie a una serie di proiezioni organizzate con Emergency. "Siamo molto orgogliosi di aver contribuito alla realizzazione di questo progetto, capace di raggiungere al meglio i risultati che ci eravamo prefissi con il bando, ideato per sostenere opere crossmediali e transmediali", commenta il direttore di Film Commission Torino Piemonte Paolo Manera.

"Tangshir si fa così portavoce di una nuova generazione di filmakers e creativi, in grado di raccontare il presente con uno sguardo inedito e attraverso la sperimentazione tecnologica".

Manuela Marascio