Economia e lavoro - 05 settembre 2019, 19:41

Ex Embraco, nuovo appello dei lavoratori: "Basta false promesse, vogliamo garanzie per tutti"

Non trova pace la vicenda che riguarda lo stabilimento di Riva di Chieri e ad accendere i riflettori contribuisce anche Potere al Popolo, che hanno ricevuto una lettera da alcuni ex dipendenti: "Sosterremo ogni iniziativa di lotta"

Quella di Embraco (o meglio, ex Embraco) è una vicenda che sembra davvero non conoscere tregua. La nuova puntata di quella che è ormai una triste telenovela è rappresentata dalla lettera che alcuni dei lavoratori in attesa di certezze sul proprio destino (da tempo si segnalano ritardi e incognite, da parte dei nuovi proprietari di Ventures productions) hanno spedito agli esponenti di Potere al Popolo. 

"Siamo ex operai Embraco, non “legati” ai sindacati ma semplici lavoratori che vorrebbero far sapere la situazione in cui ci troviamo", è l'inizio della missiva, che prosegue ripercorrendo i passi di una vertenza dolorosa e che si è trascinata tra manifestazioni, delusioni e proteste. "Dopo una lotta dura, accompagnati dal governo e dai sindacati, si era riusciti a trovare una soluzione occupazionale tramite un progetto di reindustrializzazione. Questo progetto e il relativo piano industriale è stato visionato e ritenuto solido dal Mise e dai sindacati. Il 16 luglio 2018 è quindi avvenuto il passaggio da Embraco a Ventures con la concessione di 24 mesi di cassaintegrazione straordinaria, per permettere la dismissione degli impianti Embraco e la successiva installazione di quelli Ventures per la produzione di Robot pulitori per pannelli fotovoltaici. Tra operai e impiegati la forza lavoro è scesa a 410 effettivi, dato che alcuni colleghi hanno optato per l'incentivo all'esodo proposto. Noi abbiamo scelto di rimanere, per il progetto presentato da Ventures e per le rassicurazioni sulla sua affidabilità da parte del governo e dei sindacati! A tutti noi sembrava una soluzione concreta al problema occupazionale del sito di Riva di Chieri con un futuro roseo e pieno di opportunità!".

Ma qui le incognite hanno di nuovo avuto la meglio sulle speranze. "Purtroppo  le promesse, le rassicurazioni e la serietà del progetto si sono rivelate con il trascorrere dei mesi sempre meno sicure! Al momento del passaggio da Embraco a Ventures ci era stato detto che occorreva fare in fretta dato che gli ordini per i Robot pulitori per pannelli fotovoltaici erano già sul piatto e la produzione doveva cominciare al più presto! Dopo più di un anno non si è prodotto ancora nulla ma, cosa ancora più preoccupante, non esiste al lato pratico un prodotto efficiente da produrre! Il robot pulitore doveva essere tecnologicamente avanzato con tanto di drone per spostarsi da un pannello all'altro. Quello visto in azienda si muove incespicando su catene e non è minimamente paragonabile a quello che ci era stato descritto a suo tempo! Come si può produrre con urgenza se il prodotto è ancora oggi in fase di studio e non ci sono certificazioni? Perché tanta fretta di passare in Ventures a luglio 2018 quando Embraco fino a dicembre 2018 avrebbe dovuto pagare comunque gli stipendi come da accordi al ministero? Su che basi il ministero e i sindacati hanno detto che il progetto era solido? Whirlpool e la Randstad che hanno presentato questa soluzione al governo, hanno ancora voce in capitolo?".

"Attualmente in azienda - prosegue la lettera dei lavoratori - oltre a farci pulire e verniciare, i vertici dell'azienda ci hanno presentato altri prodotti su cui vogliono puntare e di cui a suo tempo non si era mai parlato: le biciclette elettriche, giocattoli e distributori d'acqua. Le biciclette dovrebbero arrivare smontate con fornitori non meglio specificati per essere assemblate da noi, mentre i giocattoli sono di una startup (la Algobrix) che ha brevettato un giocattolo programmabile tipo Lego. La partenza di queste produzioni che doveva essere imminente, è stata più volte spostata. Forse si è ripiegato su questi prodotti perché chi aveva i brevetti e le capacità di produrre i Robot pulitori si è defilato dal progetto come voci di corridoio dicono! Se prima o poi si partirà a produrre questi prodotti, è un miraggio ad oggi pensare di occupare tutta la forza lavoro presente. Tutti noi però abbiamo accettato la sfida della reindustrializzazione per quel piano, basato sulla produzione di robot pulitori che potevano davvero dare un futuro allo stabilimento! L'unica cosa certa al momento è che passare 8 ore in azienda senza fare nulla è umiliante ed avvilente! Qualcuno potrebbe replicare che essere pagati per non fare nulla è una gran fortuna ma nessuno tra noi è di questo parere! La dignità di ognuno passa dal poter lavorare e guadagnarsi con la propria fatica lo stipendio. Purtroppo in Italia abbiamo visto più volte delle reindustrializzazioni non realizzarsi. Vengono "usate" per far uscire linde e pulite quelle multinazionali che vedono nelle persone dei freddi numeri da usare e poi buttare!". 

E mentre la questione Whirlpool di Napoli suona come un sinistro deja vu, gli operai chiedono aiuto ai nuovi interlocutori istituzionali e politici. "Alla Regione Piemonte e al governo che si insedierà a breve chiediamo di monitorare più da vicino la situazione, senza dire che errori ed omissioni sono da addebitare ai governi precedenti! Può essere, ma occorre agire. Ai sindacati che in questi mesi hanno ritenuto inutile indire un'assemblea per informare i lavoratori, chiediamo di convocarla al più presto! Molti colleghi non sono ancora mai rientrati in azienda, anche se si era detto che ci sarebbe stata una rotazione tra cassa e lavoro, quindi è doveroso da parte sindacale informare tutti sulla situazione. Ci è stato detto che era inutile perché non c'erano novità ma anche ascoltare le domande dei lavoratori è doveroso, anche se queste possono essere scomode!".

"Sappiamo che problematiche industriali anche più grandi della nostra sono sui tavoli delle trattative e che 410 famiglie possono sembrare poca cosa, ma per il nostro territorio e per ognuno di noi la scadenza del 15 luglio 2020 arriverà presto e se la situazione dovesse precipitare tornerebbero fortissime le preoccupazioni per il nostro futuro".

E a chiosa della lettera arriva la solidarietà di Potere al Popolo: "Tra le centinaia di vertenze aperte al MISE figura anche la vicenda della ex-Embraco di Riva di Chieri. Da parte nostra, come Potere al Popolo, continueremo a sostenere ogni iniziativa di lotta dei lavoratori e delle lavoratrici Embraco".

M.Sci