Cultura e spettacoli - 10 settembre 2019, 09:54

La spada di Cyrano lotta a teatro contro leucemie e linfomi: "Capace ancora oggi di toccare i cuori"

Stasera al Teatro Carignano lo spettacolo diretto da Jurij Ferrini. Il ricavato sarà devoluto ad AIL Torino e al Centro Trapianti delle Molinette

Si apre il sipario sulla solidarietà, questa sera, al Teatro Carignano. In scena il Cyrano de Bergerac di Edmond Rosand, tradotto, adattato e diretto da Jurij Ferrini, che, dopo il successo delle repliche con il Teatro Stabile di Torino nel 2018, rivive per una serata di beneficenza a sostegno di AIL Torino

Tutto il cast e i tecnici coinvolti presteranno la loro opera a titolo completamente gratuito, e il ricavato sarà devoluto al Centro Trapianti delle Molinette di Torino per l’acquisto di un contenitore per la crioconservazione delle CAR-T.

Racconta Ferrini: “Quando ho incontrato i responsabili AIL, con la loro sorprendente umanità nel prodigarsi per alleviare le sofferenze altrui, ho pensato di realizzare per loro una raccolta fonti. Ho chiamato i miei compagni di lavoro, dai tecnici agli interpreti, e ho proposto di rappresentare ancora una volta il Cyrano de Bergerac, la storia di un combattente con il volto sfregiato e il cuore scorticato dalla vita, un eroe che non si arrende fino all’ultimo ma anche e soprattutto un semplice uomo, con tutte le sue contraddizioni e i suoi errori. La storia scritta da Rostand poggia su una delle più belle vicende d’amore mai scritte. Il suo richiamo all’amicizia, all’onore, al sacrificio, alla solidarietà è capace ancora oggi di toccare i cuori”.

L'allestimento restituisce la forza vibrante della commedia del 1897 ambientata in Guascogna, arricchita però di una verve più contemporanea, ritmata, vivace, dove i duelli degli spadaccini cedono il posto ai siparietti ora divertenti, ora toccanti - ma mai melensi o stucchevoli - degli innamorati. A trionfare, il coraggio, il valore, la verità celata dietro l'apparenza ingannevole. Un messaggio rivolto chiaramente a chi tutti i giorni lotta per riaffermare la propria dignità umana a costo di sconfiggere le sfide più insormontabili. 

Proprio come fanno gli operatori di AIL, impegnati a Torino in molti progetti per il miglioramento della qualità di vita dei pazienti ematologici. Come il progetto di Casa AIL, con sede in via Nizza, che accoglie i malati durante il periodo critico del rischio di infezioni ed emorragie, o per proseguire le terapie iniziate nel reparto di degenza. "Il malato ematologico - ha spiegato la presidente Federica Maria Galleano - deve necessariamente sottoporsi a lunghe terapie che possono essere garantite soltanto da Centri di Ematologia altamente specializzati. Per il paziente che risiede lontano dal proprio centro, queste terapie comportano ulteriori periodi di ricovero, dopo il primo periodo di ospedalizzazione. Casa Ail offre camera e servizio privato, rispettando così l’esigenza di privacy a cui ciascun paziente e il suo familiare hanno diritto".

Lo spettacolo di questa sera, che ha raggiunto quasi il tutto esaurito, è patrocinato dalla Città di Torino. 

Manuela Marascio