Sulla annosa questione dei Pronto Soccorso è intervenuto Francesco Coppolella, segretario regionale del NurSind, il sindacato delle professioni infermieristiche: "In attesa che il nuovo assessore regionale ci presenti quali strategie intende adottare per far fronte alle forti criticità che dopo tre mesi dalla sua nomina dovrebbe aver elaborato o quanto meno pensato, prendiamo atto della volontà di voler intervenire sulla carenza dei medici inserendo non specializzandi per far fronte ai codici di minore gravità".
"Se non dovesse arrivare nelle prossime settimane un progetto organico, di lungo respiro, attraverso una inevitabile riorganizzazione dei servizi che passi anche attraverso un utilizzo appropriato ed efficiente delle competenze, temiamo si tratti del solito intevento che vuole curare il sintomo e non la malattia e che non potrà portare beneficio alla risoluzione del problema. Non bastano nuovi medici per la risoluzione dei problemi che da tempo operatori e cittadini chiedono di affrontare una volta per tutte, seppur la loro carenza rappresenta una complicanza grave alla quale bisognerà dare una risposta".
"Non saranno sufficienti nuovi medici ai quali affidare i codici di minor gravità per dare risposta alla manacanza di posti letto ad esempio. Tutti sanno come la precedente Giunta Regionale ha operato un taglio di circa 2000 posti letto in Piemonte, taglio criticato da chi oggi è al governo e ieri era all’opposizione della Regione. Il Piemonte è la penultima Regione Italiana, davanti solo alla Calabria, per numero di posti letto per acuti", aggiunge Francesco Coppolella, "è facilmente prevedibile come questo, in assenza di una risposta di ampliamento dei servizi e di risorse sul territorio, abbia spostato il cittadino da un letto ad una barella dove si è costretti a soggiornare per giorni in attesa di un
ricovero quando ci si reca in un pronto soccorso".
"Questo succede tutti i giorni ma il fenomeno diventa drammatico nei mesi estivi, come abbiamo appena visto e nei mesi invernali come tutti hanno potuto constatare gli anni addietro. Intende il nuovo assessore aumentare il numero di posti letto? Intende l’assessore promuovere un piano per un utilizzo più efficiente dei posti letto attualmente a disposizione e incrementarli nei periodi critici?".
"Intende il nuovo assessore dare vita a vere case della salute e non fittizie come il suo predecessore? Intende il nuovo assessote potenziare l’assistenza domiciliare e dare vita ad esempio all’infermiere di famiglia o di comunità? E intende il nuovo assessore dare vita ad una massiccia campagna assunzioni o dobbiamo pagare un ulteriore piano di rientro? Infine, intende sperimentare nuovi percorsi o rimanere ancorato a vecchie metodologie?".
"Speriamo che il nuovo assessore lavori per dare risposte organiche, ascolti e condivida con tutti gli operatori interessati e non faccia un uomo solo al comando come chi la preceduto", conclude Coppolella, "in attesa di poter essere convocati per incontrarlo per avere anche delle risposte alla grave e importante problematica delle continue aggressioni al personale".