Un nuovo robot collaborativo chiamato "UR16e" e un training center per fare formazione unico nel suo genere in tutto Italia. Universal Robots Italia non vuole smettere di crescere.
Dalla sede torinese di via Lessolo rilancia la sua missione: "Vogliamo continuare a fornire robot collaborativi ai nostri clienti, semplici da programmare e che siano adatti sia alle grandi realtà che alle PMI", dice Alessio Cocchi, country manager di Universal Robots Italia.
Quattro i punti cardinali: la sicurezza ("perché non c'è collaborazione senza sicurezza per chi usa la macchina"), ma anche la velocità, la semplicità e la flessibilità. "La chiave del nostro successo sul mercato risiede proprio in questa facilità di utilizzo: la attacco a una presa di 220 e via. E spesso lo stesso robot viene spostato da un punto a un altro dell'azienda e viene riprogrammato per nuove attività".
Prosegue così in riva al Po una storia iniziata in Danimarca nel 2005. E che nel 2008 ha visto il primo robot collaborativo mai realizzato al mondo. Altro primato è quello legato al 2017, con la realizzazione della Academy on line e gratuita che ha formato decine di migliaia di persone. "In pochi anni abbiamo cambiato le regole del mondo dell'automazione e della robotica", aggiunge Cocchi.
Il nuovo robot pesa 33 chili, ne solleva 16 e garantisce una precisione superiore a qualunque altro prodotto precedente. Permette di prendere pezzi più pesanti e più pezzi contemporaneamente "così da sgravare dal peso il lavoratore umano, con riduzione dei rischi di malattia professionale", spiega ancora il country manager di Universal Robots.
A Torino - dove attualmente lavorano una decina di persone - sono stati effettuati parte dei collaudi e di test prima del lancio del prodotto sul mercato. "Il mercato italiano ha grandi attese e pretese sui contenuti tecnici e quindi abbiamo portato questo contenuto nella realizzazione e nello sviluppo del prodotto".
L'annuncio da Torino si accompagna al lancio ufficiale e contemporaneo alla fiera specializzata APAC di Shangai (China international industry Fair). "I riscontri da parte dei nostri clienti che hanno potuto provare una pre-serie di questo robot sono stati molto positivi".
La formazione, invece, riguarda la possibilità offerta ai clienti dell'azienda: un'aula negli spazi di via Lessolo dedicata a chi dovrà utilizzare le macchine acquistate da Universal e che permetterà di conoscerne appieno potenzialità e utilizzi. Una "Universal Robots Academy" con un paio di corsi al mese e che si affianca a quella online e che sfrutta appieno le potenzialità offerte dalle tecnologie 4.0.
Il format di Torino è lo stesso applicato nei 43 spazi autorizzati, tra sedi UR e partner, in giro per il mondo. L'obiettivo è arrivare a 150 entro il 2020 in tutto il mondo.
"Torino ha competenze ideali e per questo abbiamo aperto la sede - conclude Cocchi - e accanto al tessuto delle aziende anche la presenza del Politecnico è molto importante. Siamo disponibili a offrire stage e vogliamo continuare a farlo, offrendo opportunità a giovani laureati e giovani periti".
"Qui - prosegue - vogliamo anche dare la possibilità di arricchire il proprio curriculum con il training center. Ma anche formare i docenti, visto che ci sono già nostri robot in laboratori presenti in alcuni istituti scolastici".
E se quello di via Lessolo è un laboratorio unico in Italia, al momento, "la speranza è di poterne aprire almeno un altro paio nelle altre aree del Paese. Abbiamo tanti clienti anche al Sud".