Un applauso commosso, tutti in piedi, per ricordare Mattia Serafini, scomparso lo scorso fine settimana in un'incidente automobilistico.
È cominciata così l'assemblea annuale dell'Unione Industriale di Torino, ospitata per il 2019 nell'area di TNE, spazi che in un domani nemmeno troppo lontano ospiterà il famoso Manufacturing e Competence center, che abbinerà industria e ricerca (anche accademica) per esplorare le potenzialità del futuro 4.0. Tanto che, proprio a pochi passi dall'assemblea, sono già stati messi in esposizione prodotti e progetti in atto.
Ma è l'Europa il filo conduttore dell'assemblea 2019 degli industriali torinesi. "Più della metà delle scelte che ci riguardano vengono elaborate in sede comunitaria", dice Dario Gallina, presidente dell'Unione Industriale di Torino. E ancora, sulla crisi, aggiunge: "Quando in Germania piove, in Italia diluvia e a inquietare è anche la situazione del commercio mondiale, che lascia pochi spiragli di ottimismo". Ma anche "dovrebbe fare autocritica chi in questi anni ha gettato la croce addosso a Bruxelles, come se tutti i mali del continente fossero prodotto dell'Unione Europea".
A valle di tutto questo, secondo il presidente Gallina, "serve in primis una vera e propria politica industriale. E in un mondo improntato al protezionismo, Torino ha solo da perderci, così come l'Italia". "Pensiamo al grande cambiamento dell'industria dell'auto: un passaggio alla mobilità elettrica che non può essere affrontata singolarmente da ciascun Paese".
E con 5700 imprese, 260mila addetti, un fatturato di oltre 100 miliardi (5,9% del PIL nazionale) e il 13% degli investimenti di tutta la manifattura, l'auto per il Piemonte resta una priorità. "Anche perché Torino pesa per almeno il 50% - dice Gallina - e con il presidente Boccia siamo pronti a fare sentire la nostra voce con il governo. Abbiamo chiesto un incontro urgente con il presidente Conte. L'automotive deve essere una priorità della politica del governo".
Impossibile poi non parlare di TAV, cantieri, formazione. "Molti segnali ci fanno pensare che le difficoltà strutturali non saranno superate nei prossimi 3-4 anni. Ci vorrà più tempo, ma il miglior modo per predire il futuro è inventarlo. Ecco perché dobbiamo puntare a una nuova agenda per Torino di lungo periodo guardando al 2030", conclude Gallina, alla sua ultima assemblea da presidente.
Alberto Lazzaro, presidente del Gruppo Giovani Imprenditori dell’Unione Industriale di Torino, si è così espresso: "Il titolo dell’Assemblea annuale dell’Unione Industriale, 'Torino al cuore dell'Europa', vuole essere una promessa che gli imprenditori Torinesi, con le proprie imprese, fanno al territorio, perché rappresentano la linfa vitale di cui ogni organismo sano ha bisogno per rimanere in vita, crescere e prosperare. Sta alla classe politica a tutti i livelli scegliere se essere solo un placebo verso un lento e inesorabile declino o un acceleratore della crescita del nostro territorio, partner delle imprese, di chi realmente e tra mille ostacoli, ogni giorno crea lavoro e innovazione".