Cultura e spettacoli - 02 ottobre 2019, 13:10

I Graphic Days nel segno dell'integrazione e il Museo Egizio rinnova il wayfunding (FOTO)

Inaugurazione domani sera alle 18.30 da Toolbox. Fino al 6 ottobre a Torino 7 workshop, 8 conferenze e 24 performance live

Dal 3 al 6 ottobre Torino sarà capitale europea della comunicazione visiva: tornano i Graphic Days, quattro giorni di eventi legati dal fil rouge dell'integrazione nelle sue varie forme.

Per il quarto anno consecutivo, il festival, organizzato da Print Club Torino, si terrà nell'hub di innovazione e coworking Toolbox, promuovendo il rapporto tra visual design e impegno sociale.
Dopo la rassegna di settembre "In the City", che ha coinvolto 70 realtà del territorio, i Graphic Days accoglieranno sette workshop, otto conferenze e ben 24 performance live, che vedranno protagonisti, tra gli altri, gli studi Field, Yukiko e Folk. Tra i panel di ospiti internazionali, spicca il nome di Astrid Stavro di Pentagram Londra, mentre sabato 5 il festival ospiterà il Saturday Night Talk con DesignStudio.

Ma la vera novità di quest'anno è l'incontro tra Graphic Days e il Museo Egizio per un esclusivo progetto di comunicazione visiva. Una tappa simbolica, quella odierna, con l'inaugurazione della mostra "Just Humans: 100 illustrazioni senza confini", di un percorso iniziato nel 2018. L'obiettivo era di migliorare l'esperienza di visita del pubblico realizzando un nuovo "wayfunding", sistema di orientamento nello spazio. A cominciare dalla segnaletica ambientale interna ed esterna, esito di un percorso partecipato coinvolgendo tutte le professionalità disponibili.

Il primo risultato concreto del lavoro è stata l'installazione di un prototipo di totem indicatore, da qualche giorno posto nell'atrio all'inizio del percorso di visita, al piano -1 del museo, che ha visto anche la collaborazione di alcuni studenti del Politecnico.

Così ha commentato Christian Greco, il direttore del Museo Egizio: "Pensiamo all'influenza che questo posto ha avuto nell'arte. L'entità museale un luogo di conservazione o innovazione? Se lo stanno chiedendo gli esperti del settore. Noi vogliamo innanzitutto far capire che il museo appartiene a tutti in una sfera comunque innovativa. Vogliamo aprirci il più possibile alla città, per questo stiamo anche facendo dei lavori sul portone d'ingresso. Il palazzo che ci ospita, seicentesco, presenta delle difficoltà oggettive legate alla sua datazione".

"Volevamo quindi sperimentare un nuovo modo di orientarci al suo interno, a partire da una nuova segnaletica davvero inclusiva. Vogliamo creare dei ponti. Questo Paese dovrebbe diventare un innovatore a livello mondiale, per tutto il patrimonio archeologico che custodisce. Ecco perché il design e la comunicazione visiva possono venirci incontro per attirare soprattutto i giovani".

"I progetti di qualità non hanno confini - ha dichiarato il direttore artistico di Graphic Days Fabio Guida - anzi, la contaminazione di approcci e idee promuove la democratizzazione del settore. Non vogliamo rivolgerci agli specialisti, ma scendere in piazza e nelle strade per parlare a tutti. Ora la comunicazione visiva ha finalmente uno spazio in cui attirare nuovi pubblici".

"La convenzione pluriennale tra la Città e il festival - ha aggiunto la sindaca di Torino Chiara Appendino - è più di una semplice firma. È un patto che ci permette di rafforzarci a vicenda. Anche la comunicazione  può essere influenzata dalla grafica, così come la progettazione dello spazio pubblico a misura di cittadino. Punteremo su questo nei prossimi anni".

Manuela Marascio