Eventi - 05 ottobre 2019, 11:57

La massoneria a Torino celebra i 160 anni della “Rispettabile Loggia Ausonia”, la loggia "madre" per tutto il Grande Oriente d'Italia

Fondata nel 1859 in via Stampatori, il prossimo 8 ottobre taglierà l'importante traguardo. Il Maestro Venerabile Lanteri: "Abbiamo avuto un ruolo centrale nella formazione del Paese nel Risorgimento. E ancora oggi siamo una palestra intellettuale per persone libere e di buoni costumi"

Era l'8 di ottobre del 1859. L'Italia non era ancora un Paese unificato e i fermenti risorgimentali erano palpabili, nelle strade e nei salotti. Risale proprio a quel giorno la nascita dell’Ausonia, la loggia massonica torinese che porta il nome antico della nostra Penisola e che si prepara a celebrare i suoi 160 anni di esistenza.

Una vera novità, all'epoca: al Nord, infatti, le organizzazioni di questo genere erano tutte di matrice francese, frutto dell'influenza culturale seguita all'avvento di Napoleone, mentre al Sud - terra borbonica - le presenze di rifacevano alle radici spagnole o inglesi. 

"Si ritrovarono sette persone, tutte affiliate alla massoneria, in via Stampatori. Erano nella casa di uno di loro, Felice Govean e da lì cominciò la storia di Ausonia", racconta Filippo Lanteri, che da due anni è maestro venerabile della loggia torinese. "La nostra organizzazione ha avuto un ruolo centrale nel Risorgimento italiano e troppo spesso lo si dimentica. All'epoca erano vivi quei sentimenti di patria e di popolo che ancora oggi sarebbero attuali e preziosi".

E in Ausonia sono transitate moltissime personalità importanti di quel periodo, a testimonianza di una realtà attiva e vivace mentre il Paese si stava formando. Da Nigra a Kossuth, da Coppino a La Farina. "Tutti nomi che compaiono negli annali della nostra loggia", sottolinea Lanteri. "Ecco perché oggi ci viene riconosciuto l'appellativo di loggia madre. Dall’inziativa dell’Ausonia ebbe origine il Grande Oriente d'Italia di cui un fratello dell’Ausonia ricoprì il primo incarico da Gran Maestro. Il Grande Oriente oggi conta circa 800 logge e 26mila fratelli in tutto il Paese".

Proprio quei "fratelli" che compaiono anche in un brano piuttosto noto. "Mameli era un affiliato alla massoneria e il riferimento è proprio ai componenti della loggia", ricorda ancora Lanteri. "Insieme alla loggia Concordia di Firenze, con cui siamo ancora oggi gemellati, siamo stati tra le prime realtà importanti in tutta Italia".

Spesso al centro del mirino, la massoneria invece vuole dimostrare di essere "altro" da ciò che si ritiene. E i 160 dell’Ausonia possono essere una buona occasione: “Soprattutto i giovani si interessano sempre di più alle nostre attività. Siamo infatti una palestra intellettuale, un metodo. Citando il nostro Gran Maestro Stefano Bisi, “Si diventa massoni perché si trova un luogo dove parlare senza essere interrotti, senza essere giudicati. Si può vivere un’esperienza di spiritualità che altrove non si trova”.

Massimiliano Sciullo