Ci siamo, il tanto atteso giorno è arrivato. Questa sera alle ore 20.45, a San Siro, si giocherà il primo derby d’Italia della stagione 2019/2020.
Inter - Juve è sempre stato un classico del calcio italiano, ma erano anni ormai che questa sfida non assumeva più quell’antico sapore di rivalsa e soprattutto era da tempo immemore che questo match non contava molto ai fini della classifica tra le due squadre.
I bianconeri, eccezion fatta per un paio di stagioni, hanno sempre giocato un campionato a parte rispetto a tutti gli altri club, mentre i nerazzurri si sono trovati in una situazione di perenne incertezza in questi ultimi anni e non sono quasi più riusciti ad affrontare questa doppia sfida con le giuste motivazioni.
Quest’anno, invece, almeno per il momento, la musica sembra essere cambiata e questa volta Inter - Juve avrà un sapore molto particolare perché si andranno ad affrontare rispettivamente la prima e la seconda della classe. Ebbene sì, la Vecchia Signora arriva a questo match da inseguitrice, sebbene il suo ruolino di marcia non veda la presenza di sconfitte da inizio stagione. Questo dato è giusto tenerlo a mente, anche e soprattutto per quantificare la forza degli avversari che Bonucci e compagni andranno ad affrontare.
L’Inter ha sorpreso tutti (e forse anche se stessa) in questo inizio di campionato: sei vittorie in altrettante gare disputate i tifosi nerazzurri non le vedevano dalla stagione 1966/1967 e adesso iniziano a essere un bottino niente male, ma non c’è poi da stupirsi così tanto se si va a guardare chi siede in panchina.
Antonio Conte, l’uomo più atteso di questa sfida, ha un DNA vincente e l’ha dimostrato più e più volte. Sicuramente si tratta di un avvio da capogiro perché ottenere il massimo dei punti disponibili non era facile, ma il tecnico leccese ci ha abituati molto bene, dai tempi della sua Juve, con la quale ha ottenuto il record di punti a fine stagione, fino ad arrivare alla sua ultima esperienza londinese con il Chelsea, con il quale ha compiuto un capolavoro incredibile portando il titolo nazionale inglese alla squadra di Roman Abramovich che, nella stagione precedente al suo arrivo, aveva chiuso l’annata con un anonimo settimo posto.
L’ex CT azzurro è l’uomo delle rinascite e il suo carisma, abbinato all’imprescindibile 3-5-2, sono i suoi punti di forza. Probabilmente lo stupore nel vedere l’Inter in testa al campionato è legato anche al fatto che al suo arrivo, in estate, ha deciso di “smantellare” la squadra o quanto meno ha deciso di poter fare a meno di tre giocatori non di poco conto.
In una sola finestra di mercato i nerazzurri si sono liberati di Perisic, Nainggolan e Icardi (quest’ultimo non con poche fatiche) e si sono affidati a giocatori (apparentemente) non di primissima fascia, a eccezione di Lukaku. Il risultato, però, è stato incredibile: Barella e Sensi sono stati, per il momento, due dei maggiori protagonisti di questa cavalcata. Interessante anche lo stesso colpo Sanchez. Servivano giocatori affamati o delusi e in Barella e Sensi ha trovato due giovani di grandissime prospettive e desiderosi di mettersi in mostra in palcoscenici di altissimo livello (con tutto il rispetto del caso per Cagliari e Sassuolo) e in Lukaku e Sanchez due delusi di lusso. In questo inizio di serie A soprattutto, più che in Champions League dove l’Inter ha pagato una condizione fisica non ottimale nella prima gara del girone e un po’ di inesperienza nella seconda, si sta notando fortemente la mano di Antonio Conte.
Tornando al match odierno andiamo a vedere insieme qualche interessante statistica.
Si tratterà di uno scontro serrato, soprattutto perché nessuno degli ultimi nove scontri diretti fin qui disputati in serie A ha visto un margine tra le due compagini di più di una rete.
L'inizio perfetto in campionato da parte dei padroni di casa ha anche visto quattro vittorie con clean sheet e cinque vantaggi a fine primo tempo, ma ha messo in evidenza un punto debole di Handanovic e compagni.
Tutte e quattro le partite ufficiali in cui l'Inter ha subìto gol in questa stagione (due in serie A e due in Champions League) hanno visto gli uomini di Antonio Conte subirlo nei 20’ immediatamente dopo l'inizio della ripresa, che è esattamente il periodo in cui la Juve ha segnato in quattro delle ultime cinque gare ufficiali. Quest’ultimo non è un dato da trascurare.
Sebbene i torinesi arrivino a Milano dopo quattro vittorie consecutive (ottenute tenendo in considerazione tutte le competizioni disputate) in cui sono sempre riusciti a segnare nel primo tempo, gli uomini di Sarri hanno subìto in due occasioni il gol di apertura. Non sorprende, dunque, che i campioni d'Italia in carica siano stati in vantaggio a fine primo tempo nelle trasferte giocate fino a questo momento soltanto una volta in questa stagione, a Parma nella gara d’esordio grazie alla rete di Chiellini.
Ben 11 delle ultime 13 vittorie dell’Inter in serie A sono state ottenute senza subire gol.
Andiamo anche a dare un’occhiata ai possibili protagonisti del match. Sia da una parte che dall’altra non dovrebbero esserci molte sorprese.
Questo il probabile 4-3-1-2 bianconero che scenderà in campo questa sera: Szczesny; Cuadrado, Bonucci, De Ligt, Alex Sandro; Khedira, Pjanic, Matuidi; Ramsey; Higuain, Ronaldo.
Questo, invece, il 3-5-2 ipotetico di Antonio Conte: Handanovic; Godin, De Vrij, Skriniar; D’Ambrosio, Barella, Brozovic, Sensi, Asamoah; Martinez, Lukaku. Tra le fila bianconere, dunque, l’unica novità dovrebbe essere legata all’impiego di Ramsey dal 1’ al posto di Bernardeschi, passando così a un 4-3-1-2. In casa Inter, invece, D’Ambrosio dovrebbe essere preferito a Candreva e Lukaku (a meno di una ricaduta) dovrebbe partire titolare al posto dello squalificato Sanchez.
Ci attende un derby d’Italia di altissimo livello e di grande dispendio fisico e mentale.