Il Punto di Beppe Gandolfo - 07 ottobre 2019, 07:00

Niente scherzi sul Museo del Cinema

Attenzione: se Milano lo porta via, si prenderà anche la Mole, simbolo della città e location perfetta

Con più di 700mila visitatori l’anno il Museo del Cinema di Torino è una delle maggiori attrattive turistiche e culturali del Piemonte.

Collocato all’ interno di una location d’ eccezione come la Mole Antonelliana, dà lavoro a 77 persone e  comprende anche il Cinema Massimo con il suo Torino Film Festival. E’ stato il simbolo della rinascita di una città e di una regione.

Da tre anni - da quando Alberto Barbera è andato a dirigere la Mostra del Cinema di Venezia – è senza direttore. Nei giorni scorsi è stato nominato, in seguito ad un bando pubblico, Marco De Gaetano, ma questa nomina ha provocato le immediate dimissioni del presidente Sergio Toffetti. E adesso tutto è  fermo, paralizzato.

Apriti cielo. Ne è conseguita una bagarre politica senza precedenti: da una parte l’ amministrazione comunale con la sindaca Chiara Appendino e l’assessora alla cultura Francesca Leon e dall’ altra il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e l’ assessora competente Vittoria Poggio. Al di là delle ragioni di ognuno, quel che sta a cuore ai piemontesi sono le sorti di questo fiore all’ occhiello. Bisogna salvaguardarlo come una specie protetta. Valorizzarlo e farlo conoscere, ancora di più . 

E’ tra i più importanti al mondo per la ricchezza del patrimonio e la molteplicità delle sue attività scientifiche e divulgative: il Museo Nazionale del Cinema deve la sua unicità alla peculiarità a quell’ allestimento espositivo studiato da Francois Confino che lo ha reso un’ autentica meraviglia.

Attenzione: se Milano ci porta via il Museo del Cinema, si prenderà anche la Mole Antonelliana, simbolo della città e location perfetta.

Beppe Gandolfo