Non un fallimento, ma sicuramente un “rodaggio” in attesa di tempi migliori: è partita oggi la sperimentazione (con orario 7-13) delle navette gratuite Gtt di collegamento tra Borgo Dora e l'ex magazzino delle pietre della Città di Torino, sede scelta per il Balù Green, nuova denominazione del Libero Scambio.
Le corse, con una frequenza di venti minuti, partono dall'angolo tra Corso Giulio Cesare e Lungo Dora Agrigento per passare da Via Carcano e ritornare al capolinea dopo trenta minuti. L'affluenza, come confermato dagli autisti scelti per i primi due turni di corsa (anche per la maggior abitudine a usare la linea 19, ndr), è stata relativamente bassa: sono state meno di cinquanta, infatti, le persone che hanno usufruito del servizio.
Tra loro sia italiani che stranieri, giovani e meno giovani, famiglie e singoli visitatori, parenti degli espositori e curiosi in caccia di affari. Sul bus delle 10.40 sono in tre: “Mio marito - afferma Bianca – lavorava di più in Canale Molassi, essendo vicino a Porta Palazzo si poteva fare anche la spesa”; sulla stessa lunghezza d'onda è anche una ragazza nordafricana accompagnata dal figlio: “Secondo me – conferma – era meglio di là perché più vicino al mercato. I venditori, comunque, dovranno accontentarsi: Via Carcano non è male e quando si spargerà la voce le cose andranno meglio”.
La situazione si fa più “affollata” sul mezzo di ritorno verso Borgo Dora, dove i passeggeri sono addirittura tredici. Maria, come Bianca, è andata a trovare il marito, espositore storico del libero scambio: “Come organizzazione e possibilità di parcheggiare - dichiara – è sicuramente meglio qui, ma la posizione più centrale di Canale Molassi agevolava di molto le vendite; lo spostamento comunque spiace, perché quella era la sede storica e portava un valore aggiunto alla città”.
Pierguido, con la moglie, viene da Biella quasi tutti i sabati: “Abbiamo saputo della navetta gratuita – ammette – da internet: come ordine dei banchi e comodità in auto riteniamo sicuramente migliore quest'ultima soluzione, anche se siamo rammaricati del fatto che il Balon si sia diviso”. Anche Corrado, in solitaria, è un affezionato cliente di tutti i “balonari”: “Dovermi spostare - aggiunge – per raggiungere i due mercati mi fa perdere tutta la mattinata”. La comodità di fare la spesa, ancora una volta, è il motivo che spinge una famiglia di origine sudamericana a preferire la collocazione di Canale Molassi e San Pietro in Vincoli.
Si avvicina mezzogiorno: ultimo giro, l'autobus è vuoto sia all'andata che al ritorno, eccezion fatta per l'irruzione improvvisa del gruppo “Residenti Resistenti” (Comitato OltreDora, associazione Fuori di Palazzo e altri, da sempre contrari allo spostamento del mercato del libero scambio) con tanto di striscioni “Il Balon è di tutti”.