- 18 ottobre 2019, 14:27

Informazioni di base sulla coltivazione

Ecco quali sono le prime cose da tenere presenti quando si coltiva una pianta

Quando si compra una pianta ci sono alcuni parametri da tener presenti affinché essa possa crescere e svilupparsi correttamente.

Esposizione: tra le principali caratteristiche della pianta è fondamentale sapere se è una pianta che preferisce il pieno sole, anche quello estivo, se invece è da mezz’ombra o se, invece, preferisce evitare il sole diretto come quasi tutte le orchidee tipo phalenopsis, oncidium, brassia…, perché le foglie non lo sopporterebbero.

A parte informarsi all'inizio, bisogna essere pronti a “leggere” i segnali di sofferenza che la pianta ci dà. Se presenta ustioni/bruciature marroni sulle foglie, è un segnale che sta prendendo troppa luce diretta. Quindi è da spostare subito in una posizione meno soleggiata, soprattutto nelle ore centrali. Se invece presenta foglie appassite o comunque la pianta è “ferma” nel senso che non fa nuova vegetazione o fiori, può indicare mancanza di sole e va spostata dove ne prenda di più. Quando le indicazioni di esposizione luminosa sono particolarmente precise, vengono forniti i lux richiesti. Esistono accessori molto economici che si trovano in rete che misurano questo parametro.

Temperatura: a seconda della propria posizione sul territorio, se in montagna, pianura o mare abbiamo intervalli di temperatura dalla notte al giorno nelle varie stagioni che devono essere comprese tra quelle ammesse dalla pianta scelta. Chi in estate porta fuori le piante da appartamento, come buona parte delle orchidee, in una zona ombreggiata adesso le deve rientrare per evitare che la minima comprometta la pianta. Per alcune piante bisogna tener presente anche la temperatura massima. Alcune piante che appartengono alla flora di montagna o che sono originarie di località nordiche, possono non tollerare i caldi estivi in pianura di un paese mediterraneo come il nostro. Quindi o si riesce a mantenere la temperatura nel range richiesto dalla pianta (per alcune varietà di orchidee come le masdevallia si tengono in serre leggermente refrigerate) oppure meglio evitarne l’acquisto e scegliere altre varietà. Anche in questo caso ci sono dei sintomi che sono bruciature da freddo, foglie tutte o parzialmente molli. Particolari attenzioni vanno fatte in primavera quando ancora bruschi abbassamenti di temperatura possono danneggiare le piante che abbiamo appena portato fuori.

Innaffiature /quantità d’acqua: al di là del caso di chi parte per le vacanze estive senza garantire l’innaffiatura durante la propria assenza, la maggior parte delle piante muore solitamente per un'eccessiva innaffiatura. Ad eccezione, ovviamente, di piante acquatiche o piante che crescono nelle paludi, le radici delle piante temono sempre il ristagno dell’acqua nel sottovaso ed un substrato che trattenga troppa acqua. Tra una innaffiatura e l’altra, salvo specifiche della pianta (come ad esempio alcune piante carnivore che gradiscono sempre acqua nel sottovaso), il substrato deve avere tempo e modo di asciugarsi quasi completamente.

 

Adesso che le temperature si stanno abbassando piante come i cymbidium si possono annaffiare ogni 2 settimane, per poi arrivare a una volta al mese in inverno e riprendere con innaffiature più frequenti in primavera. Le piante che perdono le foglie in inverno si sospendono le irrigazioni. Per esempio le orchidee phalenopsis, le più comuni, si bagnano solo quando le radici nel vaso sono tornate chiare/argentee. Fino a quando le radici sono verdi, non occorre dare acqua (questo il motivo principale per cui il vaso delle phalenopsis è trasparente.

Da tener presente che la maggioranza delle piante, oltre le innaffiature, ha necessità diverse per quanto riguarda il livello di umidità dell’aria. Piante grasse o comunque di provenienza paesi caldi e aridi vogliono un'umidità molto bassa, cosa che di solito in appartamento si ha. Viceversa piante come le orchidee e piante "da appartamento", che di solito crescono nel sottobosco, gradiscono alti livelli di umidità. Si può aumentare l’umidità nebulizzando sulle foglie… ma con molta attenzione. La nebulizzazione deve essere leggera e si devono evitare ristagni d’acqua tra le foglie che facilmente possono generare marciumi.

Domenico Simonetti