Se l'anno scorso si respirava male, nel 2019 a Torino si sta ancora peggio. La nostra città ha perso ben sette posizioni, collocandosi all'88° posto su 104 posizioni, nella classifica di Legambiente-Sole 24 Ore sull'ecosistema urbano.
Il rapporto annuale misura le prestazioni ambientali dei capoluoghi italiani tramite 18 indicatori suddivisi in 5 categorie: aria, acqua, rifiuti, mobilità e ambiente. A conquistare il primo posto Trento, seguita da Mantova e Bolzano. Nella nostra regione il miglior capoluogo è Verbania (11°), seguito da Biella (19°), Cuneo (20°) Vercelli (44°), Novara (55°), Asti (60°) e al fondo Alessandria (95°).
Torino si conferma maglia nera per la qualità dell’aria, a causa soprattutto degli alti livelli di Pm10 e biossido di azoto che la collocano al 98° e 94° posto. Piazzamenti che confermano quanto denunciato nelle scorse settimane dall’Agenzia Europea dell’Ambiente, cioè che il capoluogo piemontese contendesse a Parigi e Londra il primato di città europea più inquinata.
Bene il settore della mobilità, dove la città ottiene rispettivamente il 7° e 17° posto per numero di passeggeri ed offerta del trasporto pubblico, così come il rapporto tra il numero di abitanti e l’estensione delle ciclabili (50°) ed isole pedonali (22°). Positivo anche il settore acque, dove abbiamo buone performance nella depurazione (15°) e sulla bassa dispersione della rete idrica (32°).
“Le nostre politiche – commenta l’assessore all’Ambiente Alberto Unia - su trasporti, efficienza energetica e riduzione di Co2 stanno procedendo”. “Sicuramente il fatto che il 65% dell’inquinamento da polveri sottili e NOx arrivi da fuori città, significa che è necessario migliorare le politiche regionali legate ai riscaldamenti”, conclude Unia.