L'ipotesi della chiusura temporanea della Torino-Ceres spaventa i sindaci piemontesi. "Uncem è particolarmente sorpresa dalle notizie circolate negli ultimi giorni tra i passeggeri e anche tra i Sindaci dei Comuni del Ciriacese e delle Valli di Lanzo, secondo le quali la ferrovia Torino-Ceres verrà bloccata per due anni, per i lavori di inserimento dell'attuale percorso nel "passante" di corso Grosseto". Un fulmine non certo a ciel sereno visti gli stop estivi ai quali le valli alpine più vicine a Torino sono abituate, le criticità della linea alpina, le criticità di gestione da parte di Gtt. Una chiusura che, secondo quanto registrato in queste ultime ore, permetterebbe a Trenitalia di subentrare sulla linea, visto che il vettore ha visto il bando per la gestione del nodo torinese".
"La chiusura dell'intera linea comporterebbe gravi danni al territorio e in particolare a studenti e pendolari. Ancora una volta si romperebbe il legame tra aree montane e aree urbane - commentano Lido Riba e Marco Bussone, Presidente regionale e nazionale di Uncem - Se dovranno esserci dei lavori nel tratto torinese, si consenta almeno la circolazione da Venaria a Ceres. Non si devono certo fermare tutti i treni per mesi e mesi. Regione e Agenzia regionale della Mobilità trovino insieme ai Sindaci del territorio e ai rappresentanti dei pendolari una soluzione. Due anni di stop sono inaccettabili. Uncem offre la disponibilità a un complessivo ragionamento attorno al futuro della Torino-Ceres e della Canavesana, importantissime per i legami delle valli alpine con Torino".