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Economia e lavoro | 03 novembre 2019, 18:02

Anche a settembre Torino si conferma la città più "cassintegrata" d'Italia: +229,3%

Lo rileva l'ufficio studi della Uil. Cortese: "L'accordo di fusione, di queste ore, tra FCA e PSA, andrà valutato attentamente per sfruttare le potenzialità insite e scongiurare rischi occupazionali per gli stabilimenti italiani

Anche a settembre Torino si conferma la città più "cassintegrata" d'Italia: +229,3%

Torino si conferma città più cassintegrata d'Italia. Lo dice l'ultimo studio della Uil, che mentre nel resto del Paese registra un aumento a settembre del 51,9% rispetto a un anno fa, per la nostra regione quantifica la crescita addirittura dal 229,3%, per un totale di 2.506.275 ore, in aumento del 229,3% (+60,7% ordinaria, +378,8% straordinaria, -100% in deroga, ormai estinta).

A livello di province si registrano alcune vere "esplosioni": Novara +3.527,4%, Biella +1.607%, Cuneo +593,2%, Asti +370,4%, Verbania +254,4%, Torino +187,7%, mentre calano soltanto Alessandria -50,9% e Vercelli -60,7%. Se si confrontano però le ore richieste in tutti i primi mesi del 2019 la tendenza appare meno sconfortante: addirittura si registra una diminuzione dello 0,2% mentre a livello nazionale sono aumentate del 16,3%.

Il Piemonte è al secondo posto in Italia per ore richieste, dopo la Lombardia. Mentre Torino, con 13.578.338 ore richiese, si conferma di gran lunga la città più cassaintegrata d’Italia, acuendo la distanza rispetto a Roma (11.578.800) e Napoli (9.831.123). Nei primi nove mesi dell’anno, la media mensile dei lavoratori piemontesi tutelati è stata di 13.202, in diminuzione di 20 unità rispetto all’analogo periodo del 2018.

Per quanto riguarda infine la variazione percentuale della cassa integrazione per settori produttivi, nel confronto tra i primi nove mesi del 2019 e del 2018, la tendenza ha riguardato la crescita soprattutto nel monto dell'Industria (unico settore) con un +6%, mentre sono diminuite le richieste per Edilizia -44% e Commercio -83,1%.

“I dati relativi ai primi nove mesi di richieste di cassa integrazione confermano lo stato di sofferenza del tessuto produttivo piemontese - dichiara il segretario generale Uil Piemonte, Gianni Cortese - la nostra Regione continua a perdere colpi e il capoluogo, in particolare, si colloca con l’intera area metropolitana agli ultimi posti per ricchezza prodotta nel confronto tra le principali realtà del centro-nord. Se a ciò aggiungiamo il crollo degli investimenti pubblici, che si ripercuotono anche nell’erogazione di servizi ai cittadini, sarebbe quanto mai necessario pensare ad una forte e continuata iniziativa di tutte le forze del territorio per dare vita ad un piano di rilancio regionale, valorizzando sia le tradizionali competenze ed eccellenze esistenti, sia le nuove vocazioni”.

“L’accordo di fusione, di queste ore, tra FCA e PSA, andrà valutato attentamente per sfruttare le potenzialità insite e scongiurare rischi occupazionali per gli stabilimenti italiani”.

M.Sci

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