"A fronte della firma apposta dal Capo dello Stato al Decreto Legge del 10/10/2019, i cui contenuti appaiono piuttosto frammentari e incongruenti, frutto di una considerazione superficiale e sommaria dell’esperienza acquisita sul campo, I DOCENTI DI TERZA FASCIA, dopo anni di servizio prestati nella Scuola Pubblica in nome e per conto dello Stato, non possono che respingere la proposta di un concorso straordinario a quiz come soluzione al precariato storico e relativa stabilizzazione", sottolinea il sindacato Cub Scuola.
"Forti delle indicazioni e relative sentenze europee secondo le quali tre annualità di servizio nella scuola pubblica hanno valore abilitante, chiediamo parità di trattamento rispetto alle altre categorie di lavoratori coinvolti sia nel settore pubblico che privato".
"A titolo d’esempio si consideri il personale ATA per il quale bastano 24 mesi di servizio per il raggiungimento della messa in ruolo. Per quanto riguarda invece i docenti non si dimentichi che nel corso degli ultimi anni, complici i vari orientamenti politici, sono state messe in atto procedure di volta in volta diverse, più o meno agevolanti, ai fini del raggiungimento dell’abilitazione o dell’immissione in ruolo; difatti, i docenti precari di terza fascia degli anni scorsi hanno potuto accedere al ruolo grazie ad un percorso abilitante speciale (PAS) e ad un colloquio orale NON selettivo".
"Visto che l'esigenza effettiva del personale docente nella scuola secondaria di primo e secondo grado è di circa 200 mila unità e i docenti precari con più di tre anni di servizio sono circa 70 mila, non riusciamo a comprendere come mai i posti messi a concorso siano 24mila per il concorso straordinario e 24 mila per il concorso ordinario. Così facendo il Governo affiderà i discenti a docenti inesperti e senza competenze specifiche acquisite sul campo annullando così l'investimento economico fatto negli anni per la formazione dei docenti precari: ci si riferisce nello specifico a stipendi, naspi e corsi ad hoc istituiti per la formazione dei docenti alle prime armi istituiti dai singoli istituti, dalle province e dalle regioni. Il tipo di concorso che va a profilarsi, oltre a togliere lavoro a chi per anni ha consentito il corretto svolgimento delle attività scolastiche, formerà nuove sacche di precariato non risolvendo in alcun modo l'annoso problema".
I docenti precari di terza fascia chiedono
di raddoppiare i posti autorizzati per il concorso straordinario
di bandire il concorso ordinario solo dopo il completamento delle operazioni del concorso straordinario
di essere selezionati per le loro competenze acquisite sul campo e non attraverso un quiz nozionistico. Al fine di rendere più equo, snello ed efficace il reclutamento del personale docente di cui la Scuola Pubblica, dati in mano, ha estremamente bisogno tanto da ricorrere alle MAD, si propone:
l’istituzione di una Graduatoria Provinciale, basata su titoli e servizi, da cui attingere per le immissioni in ruolo in subordine alle graduatorie dei concorsi precedenti e alle GAE (se non esaurite);
l’istituzione di un corso concorso gestito e sovvenzionato dal MIUR valido come anno di prova selettivo (che potrebbe coincidere con il servizio annuale in essere, in modo da evitare trasferimenti o spostamenti che potrebbero ledere l’organizzazione familiare del docente interessato gravando ancora di più sulla condizione di precario).
Si precisa altresì che la suddetta soluzione deve essere applicabile a tutti coloro che abbiano prestato servizio nella scuola sia su classe di concorso specifica che sul sostegno.
Per questo domani, 5 novembre, ci sarà un presidio docenti terza fascia, a partire dalle ore 15.30, di fronte all'Ufficio Scolastico Regionale del Piemonte.