Economia e lavoro - 04 novembre 2019, 15:55

Embraco, lavoratori di nuovo in strada fuori dallo stabilimento per chiedere al Ministero di fare in fretta

Dopo il vertice al Mise del 23 ottobre non ci sono stati passi avanti. Bolognesi (Fiom): "Serve un nuovo progetto credibile". Benevento (Uilm): "Ci metta la faccia chi ha contribuito a creare questa situazione negativa". Si annuncia un corteo a Torino l'11 novembre

Ancora una volta in strada, lungo la striscia di cemento e asfalto che taglia in due la pianura chierese: sono i lavoratori della ex Embraco (ora Ventures production) che a partire dalle 14,30 di oggi hanno di nuovo dato vita a una protesta per trovare una soluzione a una vicenda che ormai sta diventando una situazione drammatica. Nello stabilimento di Riva di Chieri, infatti, prosegue una situazione di stallo per i quasi 400 lavoratori che dopo l'acquisizione da parte della nuova proprietà speravano nella svolta, ma che invece si sono ritrovati a mordere il freno, senza che la produzione ripartisse per davvero.

Risale al 23 ottobre l'ultimo vertice romano al Mise, dove l'attuale proprietà ha garantito la sostituzione dei massimi rappresentanti aziendali e al tempo stesso il Ministero aveva fissato un ultimatum per avere garanzie sul piano di reindustrializzazione. Pochi giorni prima, infatti, alcuni emissari del ministero erano andati addirittura allo stabilimento per toccare con mano la situazione.

Sciopero e presidio di oggi, dunque, in vista di un prossimo incontro fissato ancora a Roma per le prime settimane di dicembre, vogliono chiedere di velocizzare la trafila, anche perché gli ammortizzatori sociali scadranno a luglio.

Intanto, l'11 novembre alle 14.30 è stato convocato il tavolo presso gli uffici dell'Amma. Ma le uniche novità rispetto all'incontro di Roma riguardano l'incarico di rappresentanza che la nuova proprietà avrebbe affidato a un avvocato di Varese, mentre prosegue la ricerca del prossimo amministratore delegato. 
"Bisogna trovare nuovi investitori con piani credibili - ribadisce Ugo Bolognesi, responsabile della vertenza ex Embraco per Fiom-Cgil - ma chi li cerca? Con la manifestazione di oggi vogliamo anche che chi ha presentato il progetto Ventures all'epoca, la Randstad, si prenda le proprie responsabilità. Bisogna cercare in fretta un nuovo progetto che sia credibile". E ancora, sul prossimo appuntamento al Mise per dicembre, "Chiediamo venga anticipato e stiamo pensando a manifestazioni a Torino per coinvolgere le istituzioni", conclude Bolognesi.

"Secondo noi i personaggi (Randstad e non solo, ndr) che hanno avuto un ruolo in questa esperienza fallimentare è necessario che rientrino in gioco e ci mettano la faccia per trovare nuove soluzioni e nuove reindustrializzazioni del sito", spiega Vito Benevento, neo segretario di Uilm Torino e che da sempre segue la vicenda da vicino. "Non si può arrivare, dare un'illusione ai lavoratori e poi sparire". Anche in questo l'ipotesi di un corteo a Torino, coinvolgendo Comune e Regione, è vista come un'eventualità concreta. "Va trovata una soluzione e bisogna che tutti facciano la loro parte".

La data più probabile per la manifestazione a Torino è quella dell'11 novembre.

Massimiliano Sciullo