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Economia e lavoro | 04 novembre 2019, 14:18

Business e impatto sociale: Torino spinge sull'etica dell'impresa e la quota in Borsa

Cresce la sensibilità delle aziende sui temi delle ricadute delle proprie attività, spaziando dalle coop al profit "illuminato". Calderini: "Studiamo di portare in città un meccanismo di scambio sulla base dell'impatto sociale delle aziende"

Business e impatto sociale: Torino spinge sull'etica dell'impresa e la quota in Borsa

"Un mondo conosciuto molto poco, mentre i confini tra profit e no profit sono sempre più labili e le contaminazioni tra imprese saranno sempre più forti". Ecco l'identikit delle imprese che fanno "impatto sociale", ovvero che con la loro azione portano benefici non solo economici, ma anche al territorio di riferimento.

A tracciarlo è Vincenzo Ilotte, presidente della Camera di Commercio di Torino, presentando la nuova rilevazione su quel mondo vario e composito che spazia dalle Onlus vere e proprie alle aziende nate per fare business, ma che nella loro azione "illuminata" tengono conto dell'impatto che hanno sul mondo e cercano di fare attenzione. In mezzo ci sono cooperative sociali, che abbinano per statuto le due facce della battaglia.

I numeri dicono che, solo in Piemonte, le coop sociali sono circa 1000, mentre le imprese sociali sono 112, mentre le associazioni di volontariato sono oltre 3000 e 500 le associazioni di promozione sociale. Difficile, infine, stimare con esattezza chi opera nel mondo del profit ma si impegna a curare la propria "impronta".

"Vogliamo essere un territorio sempre più cornice di chi fa impatto sociale - continua Ilotte - e per proseguire su questa strada siamo pronti a collaborare con l'università e con il Centro Cottino per costruire percorso per chi fa impresa e vuole aumentare la propria consapevolezza e imparare a misurare l'impatto sociale".

Anche perché, sempre di più, un risvolto di sensibilità sociale è uno dei punti forti per capitali e investitori internazionali. "La generazione dei nostri ragazzi è sempre più attratta dalla responsabilità sociale" conclude. Ma accanto all'osservatorio, che sempre di più studia e analizza questi fenomeni e la formazione per gli addetti ai lavori, la prospettiva è ancora più strutturata, dal punto di vista economico. Da una parte la fondazione di un Centro di Competenza che possa fornire assistenza a tutte le aziende interessate a questi aspetti, ma dall'altra addirittura un futuro sullo stile di Wall Street.

"Stiamo studiando con la Bocconi e Borsa Italiana di fare proprio a Torino un'ipotesi di borsa sociale dei valori - spiega il professor Mario Calderini, presidente di Torino Social impact e del Comitato imprenditorialità sociale della Camera di Commercio - dove le transazioni avvengano proprio sulla base dell'impatto sociale delle proprie attività".

Massimiliano Sciullo

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