Commercianti sul piede di guerra contro la giunta Appendino. Dopo l'approvazione del bilancio preventivo 2020-2022, nel quale sono confermati 3,8 milioni di incasso per il Comune dalla nuova ZTL, le associazioni di via tornano a ribadire le loro contrarietà a Torino Centro Aperto.
La rabbia nei confronti dell'amministrazione Appendino è stato espresso attraverso un comunicato dai toni durissimi: "Quando dicevamo che il fine di tutta l’ operazione era semplicemente far cassa, avevamo ragione".
"Siamo indignati. Tutti ricordiamo le affermazioni, più volte reiterate, di Sindaca e Assessora dove dicevano che il fine dell’operazione era di carattere ambientale e che sarebbe stato a saldo zero, invece le cose stanno diversamente. Abbiamo detto e ripetuto che non bisogna avere un master a Londra per capire che tutti i concittadini che non passeranno più in ZTL percorreranno il perimetro della stessa ed è facile prevedere un aumento del traffico e dell’inquinamento in tutta l’area (ZTL compresa)".
"Siamo sempre più convinti che il tutto serva solo per incassare quasi 4 milioni di euro sfruttando una piccola parte della città, tassando chi vuol venire in centro. La Sindaca non si preoccupa minimamente, non ha pagato nessuno studio per analizzare le ricadute negative sul Commercio del centro in cui operano 4.000 esercizi, sui livelli occupazionali di circa 20.000 lavoratori, sul gettito tributario che viene garantito al Comune, sul valore degli investimenti e degli immobili".
"Oggi abbiamo circa 95.000 ingressi giornalieri nella ZTL (dati studio 5T) di cui il 75/80% si ferma e posteggia (NON traffico parassitario di transito) per un totale annuo di 2,4 milioni di ingressi, ma se il Comune prevede 3,8 ml di entrate significa che pensa a 1 milione ingressi l’anno, meno della metà di quelli attuali e non è credibile che l’altra metà arrivi in monopattino".
"Allora, Sindaca e Assessora, come il Commercio potrà sopravvivere? Il centro avrà un danno enorme a causa di scelte puramente demagogiche e per far cassa: tutto questo non è giusto!", conclude la nota dei commercanti del centro di Torino.