Come insegna Agatha Christie, "un indizio è un indizio, due sono una coincidenza, tre sono una prova". In questo momento siamo ancora alla fase di mezzo, quella delle coincidenze. Ma è proprio quando ci si trova di fronte alle coincidenze, che ci si stupisce.
In questo caso, a smuovere curiosità intorno a sé, è Luca Remmert, per anni uomo di spicco della Compagnia di San Paolo, ma che nel 2016 ha ceduto la poltrona della presidenza di corso Vittorio Emanuele a Francesco Profumo. La sua era stata una presidenza breve, praticamente un "ponte" andato a colmare gli ultimi due anni (era il 2014) del mandato di Sergio Chiamparino.
L'ex sindaco, infatti, era entrato nell'ufficio principale di Compagnia dicendo basta alla politica. Un richiamo però che si è fatto troppo forte e cui non ha potuto resistere tornando in campo per la corsa (vittoriosa) alla Regione. Dunque, già vicepresidente sotto Angelo Benessia, Remmert salì l'ultimo gradino verso la presidenza.
Uno scatto che però gli precluse ogni possibilità di conferma: all'epoca, infatti, il regolamento della Compagnia di San Paolo imponeva lo stop dopo due mandati all'interno dei vertici. Ma ora questa regola è stata modificata: i due mandati devono essere consecutivi. In caso di stop, si può tornare in corsa saltando un giro.
Ecco la prima coincidenza: Remmert, dopo un triennio vissuto lontano dai riflettori, torna in gioco secondo alcune fonti di stampa proprio per il dopo-Profumo, il cui mandato scadrà nell'aprile del 2020, dopo l'approvazione del bilancio. Non che in questo periodo gli siano mancate le cose da fare: è infatti consigliere del cda della Reggia di Venaria Reale e - fino allo scorso mese di ottobre - è stato presidente di Finpiemonte Partecipazioni, dove era stato nominato su proposta dell'allora assessore Giuseppina De Santis. Poi la Regione, con il nuovo corso legato al centrodestra e al presidente Alberto Cirio, ha nominato Francesco Zambon. E dunque nuovo passaggio di testimone per Remmert.
Ecco la seconda coincidenza: proprio a poche ore dalle dimissioni di Stefano Ambrosini dalla presidenza di Finpiemonte, non pochi hanno notato la presenza proprio di Remmert nei corridoi del Consiglio regionale. Sorrisi, cortesie, strette di mano (compresa quella con Fabrizio Ricca, che ha le deleghe anche alle Partecipate).
Due indizi, dunque. Manca il terzo per arrivare a considerarla una prova. Ma di cerco il nome e il profilo professionale di Luca Remmert sono tornati di gran moda. Anche se sono ancora tanti i pezzi del puzzle che devono andare a collocarsi. Innanzitutto in Compagnia di San Paolo, dove Licia Mattioli - già presidente dell'Unione Industriale di Torino e oggi vicepresidente proprio nella squadra di Profumo - sembra indirizzata verso la guida di Confindustria nazionale. Ma i nomi alternativi non mancano, pur non escludendo affatto la riconferma dell'ex rettore del Politecnico e ministro. Certo, al momento della sua incoronazione non la prese benissimo l'attuale sindaca di Torino, Chiara Appendino. Ma chissà che col tempo e con la collaborazione su più fronti i rapporti non siano migliorati.
Un'altra donna di cui si vocifera per la poltrona di presidenza in caso di mancato Profumo bis è Anna Maria Poggi, attualmente all'interno del comitato di Gestione, dove è approdata su nomina della precedente giunta regionale. Si dice che in questi mesi ci sia stato un avvicinamento tra lei e la prima cittadina torinese. Chissà che questo, unito al centrodestra alla guida della Regione, non la spinga proprio verso la poltrona più alta.