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Eventi | 21 novembre 2019, 08:19

Il fascino del male mascherato dalla menzogna: "L'avversario" apre la stagione del Teatro Baretti

Fino a venerdì 22 novembre, la lettura scenica di Invisibile Kollettivo tratta dal romanzo di Emmanuel Carrère ispirato a un reale fatto di cronaca

Il fascino del male mascherato dalla menzogna: "L'avversario" apre la stagione del Teatro Baretti

"Meglio a teatro che male accompagnato". E' questo il titolo - volutamente provocatorio - scelto da Davide Livermore e Rosa Mogliasso per la nuova stagione 2019/20 del Teatro Baretti, inaugurata ieri sera, che conta sedici opere e si concluderà il prossimo 5 giugno. "Chiunque abbia consuetudine con i social - spiegano - è al corrente di quanto il modo d'esprimersi attuale sia caratterizzato da nuove inquietudini lessicali, tendenze che cambiano tanto le scelte dei mezzi linguistici quanto la costruzione del periodo logico-grammaticale. Qualcosa sta capitando al nostro linguaggio o, quantomeno, qualcosa sta capitando al linguaggio dei più giovani. Abbiamo deciso di abbracciare la tendenza, abbiamo deciso di buttare un'esca e stare a vedere".

E ad aprire il cartellone è stato designato uno titolo che con uguale ferocia e provocazione punzecchia l'epidermide dello spettatore. "L'avversario", in scena fino a domani, venerdì 22 novembre, è una lettura scenica di Invisibile Kollettivo, che prende le mosse dall'omonimo e celebre romanzo di Emmanuel Carrère, ispirato a un reale fatto di cronaca. Il 9 gennaio 1993, a Prévessin-Moëns, nella Francia orientale, Jean-Claude Romand ha ucciso moglie, figli e genitori. Poi ha tentato invano di suicidarsi. Le indagini hanno quindi rivelato che non era un medico come aveva sempre sostenuto. Mentiva da diciotto anni, e, prima di essere scoperto, ha preferito sopprimere tutte le persone di cui non avrebbe mai potuto reggere lo sguardo.

Io sono entrato in contatto con lui - ha scritto Carrère parlando della genesi del suo romanzo -, ho assistito al suo processo, e ho tentato di raccontare con precisione, giorno dopo giorno, questa vita di solitudine, d'impostura e d'assenza. Di immaginare cosa gli passava per la testa durante le lunghe ore vuote, senza progetti né testimoni, che avrebbe dovuto trascorrere al lavoro e invece passava nei parcheggi autostradali o nei boschi del Jura. Di capire che cosa, in un'esperienza umana tanto estrema, mi ha toccato così da vicino. E tocca, credo, ciascuno di noi”.

Sul labile confine tra realtà dei fatti e invenzione romanzata, Invisibile Kollettivo indaga, così come fa l'autore nel suo testo, tutti gli aspetti, anche i più oscuri e inquietanti, che avvicinano la vicenda, volenti o nolenti, alla quotidianità di ciascuno di noi. 

Il cartellone completo del Teatro Baretti è consultabile sul sito: www.cineteatrobaretti.it

Manuela Marascio

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