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Economia e lavoro | 22 novembre 2019, 20:53

Chiusura Livanova. Sindaci e dipendenti protestano

Stamattina si sono incontrati davanti ai cancelli dello stabilimento di Saluggia

I sindaci che hanno partecipato alla protesta

I sindaci che hanno partecipato alla protesta

C'erano proprio tutti, nella mattina di oggi, venerdì 22 novembre, davanti ai cancelli della Livanova di Saluggia, azienda fiore all'occhiello a livello mondiale nella produzione di valvole cardiache.

Sotto la pioggia, i sindaci del chivassese e del vercellese si sono radunati per protestare e per manifestare contro i licenziamenti degli 83 dipendenti che fino ad oggi si sono occupati della produzione di valvole cardiache biologiche. A causa di una ristrutturazione aziendale, tra 120 giorni, la produzione verrà trasferita a Vancouver, in Canada mentre il reparto saluggese chiuderà.
Una mazzata che non solo colpisce Saluggia, in cui risiede la maggior parte dei dipendenti, ma anche i comuni del circondario come Torrazza o Cavagnolo.

E così Andrea Gavazza di Cavagnolo, Matilde Casa di Lauriano, Marco Formia di Mazzè, Massimo Rozzino di Torrazza, Claudio Castello di Chivasso, Vittorio Ferrero di Crescentino, Claudia Demarchi di Fontanetto Po ed anche il consigliere regionale Gianluca Gavazza ed l'assessore regionale Roberto Rosso sono scesi in prima linea accanto al primo cittadino di Saluggia, Firmino Barberis. 

"Quelli che oggi vengono lasciati a casa senza preavviso sono gli stessi che 5 anni fa sono andati a Vancouver a formare i colleghi canadesi - ha dichiarato il consigliere Gianluca Gavazza - Le dinamiche aziendali sono legittime ma discutibili. Noi amministratori e rappresentanti del nostro territorio non possiamo permettere che tutti questi lavoratori, in azienda da più di 30 anni, vengano trattati in questa maniera senza rispetto per il loro lavoro e delle loro famiglie. Non possiamo parlare di fabbriche 2.0, 3.0 o addirittura 4.0 e permettere che chi vi lavora non abbia diritti. Queste sono le battaglie che dobbiamo portare avanti senza alcuna distinzione di partito o credo politico".

"È una battaglia per il territorio che ci deve vedere tutti uniti al fianco dei lavoratori. La nostra paura è che de localizzando in Canada quella che è una produzione “modello” i prossimi passi siano quelli di spostare all estero l’intera produzione". Inoltre Gavazza ha sottolineato la mancanza di solidarietà. "Mi sono stupito nel vedere che dipendenti che non sono stati licenziati si siano recati al lavoro quasi come se la questione non li toccasse. Sarebbe stato giusto che si fermassero, per mostrare un po' di solidarietà nei confronti dei loro colleghi".

Anche Roberto Rosso è intervenuto. "83 dipendenti perderanno il lavoro, è una pessima notizia per l'occupazione nel vercellese, in cui le realtà produttive si spengono una dopo l’altra. In questo giorno di rabbia ho voluto essere lì insieme con il consigliere regionale Gianluca Gavazza per ascoltare i lavoratori. Come assessore, ma anche come cittadino che ha vissuto nel vercellese, sono vicino ai lavoratori e alle loro famiglie".

Lunedì mattina, 25 novembre, è previsto un incontro in Prefettura, mentre martedì si svolgerà un'assemblea con i dipendenti.

Antonia Gorgoglione

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