Eventi - 28 novembre 2019, 15:12

Lucido, l'opera di Rafael Spregelburd arriva sul palco del teatro Astra

Appuntamento da mercoledì 4 a domenica 8 dicembre

Se un tuo congiunto ti avesse donato un rene per salvarti e ora te lo richiedesse indietro per la vita di un’altra persona cara, cosa faresti? È la situazione - surreale ma non troppo - attorno cui il drammaturgo argentino Rafael Spregelburd costuisce il suo Lucido: una commedia moderna e originale che ha vinto nel 2011 il Premio Ubu per il miglior nuovo testo straniero e ora arriva per la prima volta al Teatro Astra. Jurij Ferrini lo porta in scena in una produzione Progetto U.R.T. e TPE – Teatro Piemonte Europa per la Stagione TPE 19.20 da mercoledì 4 a domenica 8 dicembre 2019. In scena - accanto allo stesso Ferrini - Rebecca Rossetti, Agnese Mercati e Federico Palumeri.

Buenos Aires, oggi. Dopo quindici anni di assenza – lontana da casa e da sua madre Teté – Lucrezia torna a reclamare il rene che da bambina ha donato al fratello minore Luca. In una letterina dice, anzi, di averglielo «prestato». Pare che ora il marito di Lucrezia, si trovi ricoverato in ospedale in dialisi e ne abbia urgente bisogno. Restituendo quel rene, Luca salverebbe la vita al cognato. A rischio naturalmente della sua. La trattativa sarà da incubo. La lucidità decisamente sporadica e continui colpi di scena modificheranno la trama e le vere motivazioni dei personaggi. A dettagliare ulteriormente il soggetto si rischierebbe un inaccettabile spoiler… Ma il meccanismo a orologeria che si innesca è perfetto, pieno di humour nero e di dialoghi ingegnosi e pirotecnici. Dice Ferrini: «Potrebbe sembrare il plot di una telenovela eccessiva, storta, deformata; ed è proprio da questo materiale che Spregelburd ricava un universo comico, paradossale e in continuo movimento. Quando ho iniziato a leggere i suoi testi mi sono sorpreso a ridere fino alle lacrime».

Rafael Spregelburd, classe 1970, è artista di punta della nuova scena argentina. Regista, autore, traduttore e attore di teatro e cinema, ama definire se stesso «teatrista». Spregelburd esplora percorsi drammatici che rigettano il paradigma causa-effetto e la tradizionale triade aristotelica «inizio-svolgimento-fine» a vantaggio di una poetica della catastrofe e di uno sviluppo dell’azione influenzato dalla teoria del caos, dalla fisica quantistica e dalla geometria dei frattali. Il suo teatro si è rivelato opera di richiamo internazionale che schiva qualsiasi moda o etichetta e gli ha valso numerosi premi, tra i quali il Tirso de Molina (La estupidez), due Ubu (Bizarra nel 2009 e Lucido nel 2011), il Casa de las Americas di Cuba (La paranoia), il Premio Nacional (La terquedad), il Premio Municipal (Cucha de almas). Il suo ciclo Eptalogia di Hieronymys Bosch (2001-2011) porta in scena i nuovi vizi capitali del mondo contemporaneo come la Stupidità, la Paranoia e l’Ostinazione.

comunicato stampa