Sanità - 29 novembre 2019, 12:56

Disturbi del linguaggio nei bambini: a Pinerolo parte il progetto di "parent coaching"

L'iniziativa prende il via in modo sperimentale: medici e operatori incontreranno mamme e papà

Aumentano i disturbi nello sviluppo del linguaggio nei bambini fra i 2 e i 3 anni di età. Ad oggi si stima che addirittura il 10-20% dei bambini sotto i tre anni sia un “parlatore tardivo”, ovvero presenti un ritardo del linguaggio espressivo. È un dato allarmante perché si calcola che, crescendo, il 20-30% dei bimbi “parlatori tardivi” sviluppi un disturbo del linguaggio: il rischio, senza trattamenti specifici, è che possano poi essere colpiti da un vero e proprio disturbo dell’apprendimento e, di fatto, non recuperare mai il ritardo.

Il fenomeno è ancora oggetto di studio e non esistono al momento motivazioni acclarate. Si pensa tuttavia possa essere attribuibile ai cambiamenti avvenuti negli ultimi anni all’interno della nostra società, alla modifica della struttura familiare e delle reti sociali (è cresciuto, ad esempio, il numero dei figli unici), all’introduzione e all’utilizzo dei nuovi mezzi di comunicazione anche in ambito domestico.

Il progetto “Parent coaching” o coaching genitoriale dell’Asl To3, avviato in via sperimentale a Pinerolo nelle scorse settimane, si occupa proprio di questi bambini, ma lo fa ribaltando la prospettiva tradizionale: a essere coinvolti sono infatti i genitori. Medici e operatori organizzano incontri specifici con loro e li aiutano nello stabilire il comportamento comunicativo con i figli. Un approccio innovativo, già diffuso in Paesi come Stati Uniti, Svizzera e Germania, e in Italia inaugurato con successo in Emilia Romagna e Friuli Venezia Giulia.

“Siamo una delle primissime Asl del Piemonte a sperimentare questo metodo, grazie all’impegno e alla disponibilità dei nostri professionisti – spiega il direttore generale dell’Asl To3 Flavio Boraso -. Abbiamo avviato un progetto pilota a Pinerolo, ma con l’intenzione di estenderlo a tutto il territorio dell’azienda sanitaria, appena ce ne sarà la possibilità. Il disturbo del linguaggio è infatti un fenomeno in crescita, ed è opportuno affrontarlo con nuovi strumenti terapeutici, per altro già adottati con esito positivo in altre realtà”.

A Pinerolo il progetto (che riguarda Pinerolese, Val Germanasca, Val Chisone e Val Pellice) è partito a fine settembre con le famiglie di otto bambini fra i 2 e i 3 anni di età: sono in tutto sei incontri di due ore ciascuno, ogni due settimane. È sempre presente una logopedista, sotto il coordinamento della dottoressa Lucia Falco, e una foniatra, la dottoressa Silvia Nudo.

             Nel corso degli incontri i professionisti dell’Asl lavorano insieme ai genitori sulla comunicazione dialogica e sulle modalità che possano coinvolgere il più possibile i bambini. Spesso vengono individuati dei libri, dei giochi o comunque delle attività da svolgere poi a casa, si parte da cosa i bambini conoscono e comunicano già e quindi ci si concentra sulle parole che non riescono a pronunciare. Il primo obiettivo, innanzitutto, è aumentare il numero di parole conosciute dai bambini al termine dei tre mesi dell’attività.

 Il progetto rimarrà attivo nel tempo, anche dopo il termine di questo ciclo: per partecipare, le famiglie possono rivolgersi al proprio pediatra di libera scelta. 

comunicato stampa