Economia e lavoro - 19 dicembre 2019, 15:57

Un nuovo caso per la "Vertenza Torino": chiude la Martor di Brandizzo, a rischio 117 posti di lavoro

La T.erre di Modena acquisirebbe un ramo d'azienda, ma darebbe impiego a sole 45 persone. Lazzi: "Inaccettabile, serve uno sforzo per salvare tutti gli attuali dipendenti"

Era la giornata della grande manifestazione sotto i balconi di Palazzo Lascaris, per la Vertenza Torino. Ma nelle stesse ore in cui i sindacati chiedevano una soluzione "unica" e trasverale, negli uffici dell'Unione Industriale si apriva un nuovo fronte: la vertenza, in questo caso, riguarda la Martor di Brandizzo, che occupa 117 dipendenti e opera nel settore della componentistica auto, con una storia quarantennale.

Nel corso dell’incontro l’azienda ha dichiarato di aver depositato presso il Tribunale di Ivrea domanda di concordato in continuità, ma con l’intenzione di cessare l’attività. Da alcuni anni, infatti, la Martor attraversa una importante crisi industriale e finanziaria e attualmente i lavoratori sono in contratto di solidarietà.

Nel frattempo una società concorrente, la T.erre del Gruppo Borghi, con sede nel Modenese, si è detta disponibile ad affittare un ramo d’azienda Martor garantendo la prosecuzione dell’attività solo per 45 lavoratori.

“Continua inesorabile la crisi industriale del territorio - commentano Edi Lazzi, segretario della Fiom Cgil di Torino e Luca Pettigiani, responsabile della Martor per la Fiom di Torino -. Alle vicende già note tra cui Cnh, Mahle, Embraco, Alpitel, Comital, Lear, ora si aggiunge la Martor, che intende avviare rapidamente la procedura di licenziamento collettivo per tutti i dipendenti con una soluzione ipotizzata solo per 45 lavoratori su 117. Non è accettabile una soluzione solo per un terzo dei lavoratori: tutti gli attori di questa vicenda devono fare uno sforzo importante e necessario per garantire una continuità a tutti gli attuali dipendenti. Sono programmate le assemblee dei lavoratori ed insieme decideremo le iniziative da mettere in campo per la salvaguardia dell’occupazione”.

Intanto, dalle rsu della stessa T.erre è arrivata a stretto giro di posta la solidarietà ai colleghi della Martor. "Chiediamo urgentemente ai vertici dell'azienda un incontro per discutere dei destini occupazionali di tutti i lavoratori. Ribadiamo con forza che non accetteremo alcun licenziamento imposto".

M.Sci