Nuove Note | 22 dicembre 2019, 06:00

Cantiamo la bellezza della nostalgia e dell’allegria: la Banda Bondioli e la loro musica d’amore e d’osteria

La Banda Bondioli ha l’intento preciso di comunicare la bellezza che c’è nella nostalgia più intensa e nell’allegria più travolgente. Con il loro ultimo disco Il cuore e l’osteria raccontano l’amore e la passione per il convivio.

Cantiamo la bellezza della nostalgia e dell’allegria: la Banda Bondioli e la loro musica d’amore e d’osteria

La Banda Bondioli nasce dal cognome dell’autore delle loro canzoni, Claudio Bondioli. Il gruppo è composto da figure variegate che provengono dal jazz, dalla musica irlandese e da eccellenti musiciste e musicisti. Le loro musiche e i loro testi riportano l’ascoltatore alle atmosfere della Torino degli anni Sessanta e Settanta. La Banda Bondioli ha l’intento preciso di comunicare la bellezza che c’è nella nostalgia più intensa e nell’allegria più travolgente. Con il loro ultimo disco Il cuore e l’osteria raccontano l’amore e la passione per il convivio.

Come è nata la Banda Bondioli?

La Banda nasce da una serie di fortunati incontri o per meglio dire, di re-incontri. Claudio Bondioli, cantautore con due CD all’attivo registrati con la Comitiva Carillon, di impronta più jazzistica, rivede il chitarrista Charlie Prandi suo antico sodale in un gruppo di musica irlandese della fine degli anni ’70 e, tra acciughe al verde e freisa, nasce la voglia di dare un suono nuovo alle sue canzoni, anzi forse un suono più “antico”, più caldo e “popolare”.

Charlie porta con sé nella Banda due suoi decennali compagni di avventure, Tonino Sabatucci al contrabbasso e Enrico Laguzzi ai sassofoni. Poi si aggiunge Luca Costanzo, di parecchi anni più giovane del resto della combriccola, anche lui protagonista di un re-incontro: da bambino, assistendo ad un concerto in strada di una band di blues, aveva convinto i suoi genitori a comprare il loro CD, che negli anni ha poi consumato di ascolti. Vent’anni dopo si è scoperto con gran sorpresa di tutti che in quella band suonavano sia Charlie che Tonino!

Per ultima arriva la ciliegina sulla torta: Primula Nina, nome d’arte di Elena Gabri, che con il suo trombone possente e la sua voce allegra alza il morale di tutta la musica della Banda.

Talvolta compaiono anche Monica Borra, dalla voce vellutata e intensa, e Maurizio Murgia con le sue creative percussioni.

Da dove nasce il vostro nome?

Bondioli è il cognome di Claudio, l’autore di tutte le nostre canzoni. Abbiamo scelto di chiamarci Banda un po’ per richiamare le vecchie bande musicali, le cui sonorità a volte usiamo per arrangiare qualche nostro bran, e poi perché Banda Bondioli per assonanza ricorda (perlomeno alle persone della nostra generazione) sia la Banda Bonnot, un gruppo anarchico francese dei primi del 900, sia la Banda Bassotti, altrettanto famosa masnada di malviventi.

Musiche e testi ci riportano ad atmosfere della Torino dei compagni e delle lotte, perché proprio quegli anni?

Cosa è rimasto oggi di quelle esperienze?

Gli anni ’60 e ’70 sono stati anni formativi per i più stagionati di noi. Anni nei quali quelle atmosfere e quei valori libertari hanno profondamente caratterizzato la vita quotidiana di intere generazioni. Un quartiere operaio come la Barriera di Milano ha rappresentato lo scenario ideale per scoprire storie, personaggi, sentimenti e passioni dalle quali non ci si è più distaccati.

Sicuramente è rimasta una grande nostalgia per rapporti più veri, più spontanei, basati sulla condivisione di sogni e ideali purtroppo ormai démodé. C’è in giro un sacco di gente, e non tutti anziani come noi, che ha bisogno di ritrovare e di ritrovarsi in questo clima, ne è prova il fatto che nella Banda ci sono sia ultrasessantenni che men che trentenni.

Cosa volete trasmettere con la vostra musica?

Abbiamo un intento preciso: vogliamo comunicare la bellezza che c’è nella nostalgia più intensa e nell’allegria più travolgente.

Da poco è uscito l’ultimo disco “Il cuore e l’osteria”, cosa racconta?

Il cuore e l’osteria, le due anime della Banda Bondioli. Il cuore: l’amore per i sentimenti, gli amori, le amicizie, le malinconie della maturità, i rimpianti, lo sbigottimento per l’assurdità di questi nostri tempi e per gli errori che si ripetono. C’è anche l’osteria: l’ostinata e intramontata passione per il convivio, l’allegria, i canti, il buon vino. Le storie di fenomeni da baraccone, le avventure dei balordi di periferia, dei personaggi di una Torino che non c’è più e che non devono essere dimenticati. Testi e musiche si collocano liberamente nei vari gradi dello spettro che spazia dall’allegria più sfrenata alla nostalgia più intima, senza alcuna limitazione di atmosfere, di generi musicali e colori.

 

La vostra Torino musicale e non.

Torino è diventata la città esteticamente bellissima che meritava di essere. Noi vogliamo però ricordare un altro tipo di bellezza: meno patinata, più povera, ma forse più autentica. La Torino delle barriere operaie, delle vecchie piole, dei “baracchini” in bici di sera, delle mattine gelate di nebbia. La Torino delle case di ringhiera, del Balon, di Gipo, del grande Fred e dei loro balordi di periferia, duri dal cuore tenero che animavano le serate dei tabarin di Barriera o dei fumosi night club da battaglia, tra un whisky baby e una “bota” di barbera.

News, live in programma, appuntamenti.

Siamo impegnatissimi a promuovere il disco, di cui abbiamo avuto lusinghieri riscontri.

Tra l’altro lo si potrà trovare, oltre che nei principali store digitali, anche in alcuni punti vendita in Torino e dintorni: Rock&Folk, in via Bogino 4; Grande Asportazione Vini Erminio, in C.so San Maurizio 46/C; Libreria Gulliver, in via Boston 30; Libreria Il Ponte sulla Dora, in via Pisa 46; La Casa delle Note, in via Cherubini 8/A; a Chieri in Libreria della Torre, in via Vittorio Emanuele II, 34. Nel frattempo sulla nostra agenda stiamo annotando alcuni primi appuntamenti live nel 2020: sabato 1 febbraio, una serata di festa a Cascina di Maggio, sulla collina torinese vicino a Moncucco; mercoledì 11 marzo saremo da Erminio - Grande Asportazione Vini di Cso San Maurizio a Torino, per una serata nell’ambito della VI edizione del festival “Sotto il Cielo di Fred - Premio Fred Buscaglione”. Stiamo inoltre definendo una serata al Circolo dei Lettori di Torino, con qualche sorpresa.

 

 Info su  https://www.facebook.com/canzonifatteamano/

 

 

Federica Monello

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Federica Monello

Giornalista pubblicista, ascoltatrice vorace di musica, amante di tutto ciò che è cultura. Nasco e cresco in Sicilia dove da studentessa di Lettere Moderne muovo i primi passi nel giornalismo, dopo poco unisco la scrittura alla passione per la musica. Giungo ai piedi delle Alpi per diventare dottoressa in Comunicazione e Culture dei media e raccontare di storie di musica, versi, suoni e passioni.

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