Eventi - 28 dicembre 2019, 10:50

L'ungherese Székely debutta a Torino: il suo "Zio Vanja" tragicomico in un mondo a pezzi

Al Teatro Carignano, in prima nazionale, dal 7 al 26 gennaio, con Paolo Pierobon e Ivano Marescotti

Dal Teatro Katona di Budapest, la giovane ungherese Kriszta Székely, astro nascente delle scene europee, firma per lo Stabile di Torino la sua prima regia in Italia. Arriva al Teatro Carignano, dal 7 al 26 gennaio, "Zio Vanja", capolavoro di Anton Čechov, sempre attuale nella sua grottesca tragicità, con un grande cast che vanta i nomi di Paolo Pierobon, Ivano Marescotti e Ariella Reggio.

Datato 1896, è il dramma delle occasioni mancate, delle aspirazioni deluse, dell’incapacità di essere felici. E davvero racchiude l’essenza del teatro cechoviano, in quel senso di fallimento che pervade l'intreccio della trama.

Tragicomici, frustrati, depressi, i suoi personaggi parlano molto, moltissimo, ma, in concreto, non fanno nulla per sfuggire alla loro condizione di perenne insoddisfazione. 

Kriszta Székely e Ármin Szabó-Székely, che insieme hanno curato l’adattamento del testo, descrivono "Zio Vanja" come "il testo più satirico di Čechov, una commedia che può far stringere il cuore. I personaggi, come gli abitanti di un microcosmo chiuso in una serra, illudono se stessi e gli altri con mutue bugie, mentre i loro nervi pian piano si consumano nel soffocante calore estivo. Sono pervasi da grandi sentimenti, passioni d’amore e piani per cambiare il mondo, ma non sono capaci di viverli e lasciano passare la vita senza esserne partecipi. Lo spazio dei desideri è occupato dalla meschinità spietata del quotidiano e dalla memoria delle occasioni perdute: cosa sarebbe accaduto se avessimo fatto ciò che volevamo?".

"L’adattamento e lo spettacolo - spiegano - indagano questo modo di essere nella realtà odierna: come l’uomo contemporaneo cerca di fuggire dai grandi sentimenti e dai grandi compiti pur desiderandoli, e come sia incapace di agire, pur cosciente che il mondo che lo circonda sta cadendo a pezzi". 

Manuela Marascio