Pinerolese - 04 gennaio 2020, 16:42

A Torre Pellice i giovani entrano in casa per spiegare come inquinare di meno

È iniziato il porta a porta per sensibilizzare alla corretta raccolta differenziata dei rifiuti in prossimità degli eco punti più “disastrati”

Sono giovani, non hanno avuto paura di mettere mano nei cassonetti dei rifiuti – soprattutto nei più “disastrati” –, e ora entrano casa per casa per capire cosa non funziona a Torre Pellice nella raccolta differenziata e per sensibilizzare i cittadini a un corretto conferimento. «In tutto sono quattordici, dai 16 ai 20 anni. Sono loro le vere mani del lavoro di monitoraggio dei circa trenta ecopunti di Torre Pellice svolto da marzo a giugno dello scorso anno e che, a partire dal 17 dicembre, è entrato nella fase di contatto con la popolazione» a presentare i ragazzi e il loro lavoro è Fabrizio Piccato, 24 anni, che assieme ad Alessandra Pollo coordina il gruppo e analizza i dati raccolti. Ancora per tutto il mese di gennaio i giovani raggiungeranno le famiglie che vivono nelle vie che afferiscono agli ecopunti utilizzati in modo peggiore e, dopo aver mostrato un cartellino di riconoscimento e una lettera del Comune, presenteranno un questionario. «L’obiettivo è capire il grado di consapevolezza della situazione e sensibilizzare all’importanza della raccolta differenziata» aggiunge Piccato.

Gli ecopunti più “disastrati” sono cinque: due si trovano sulla strada che sale ad Angrogna, altri due in prossimità della stazione ferroviaria e della caserma dei Carabinieri e l’ultimo vicino al cimitero. L’analisi della situazione è stata accurata, come spiega Piccato: «I ragazzi non si sono limitati a prendere atto dei rifiuti abbandonati fuori dai cassonetti, li hanno aperti per esaminare il contenuto, capire se il materiale era stato conferito correttamente e per verificare il livello di riempimento». Inoltre, il lavoro di monitoraggio ha reso possibile una mappatura georeferenziata degli ecopunti che è a disposizione dell’ufficio tecnico comunale.

Ora, dopo le prime settimane di porta a porta, i ragazzi hanno già fornito un feedback sull’accoglienza: «Riferiscono di una buona disponibilità delle famiglie ma hanno riscontrato in alcuni casi bassa consapevolezza sull’impatto dei rifiuti e sull’importanza della differenziata» riporta Piccatto e aggiunge: «Ciò che abbiamo comunque rilevato è l’entusiasmo con cui il gruppo di giovani lavora per il territorio in cui vive, affrontando tematiche di interesse come quella della salvaguardia ambientale».

Il lavoro sul corretto utilizzo degli ecopunti rientra nel progetto “Sentieri di Futuro” che vede come capofila il Comune di Torre Pellice ma che è condotto in partenariato con il Comune di Avigliana. Giorgio Salza, consulente per il Comune di Torre Pellice, ne è il coordinatore: «Il progetto vale circa 118mila euro, dei quali 70mila rappresentano il finanziamento della Compagnia di San Paolo, poiché ha vinto il Bando Giovani 2017. La restante parte è stata finanziata dai due Comuni più altri partner come, sul territorio, la Diaconia valdese e l’associazione Il Riuso». Ammontano a circa 70mila euro le risorse impiegate a Torre Pellice negli ultimi due anni per intraprendere azioni per «sostenere politiche giovanili sul territorio, con un focus prevalente centrato sulle tematiche ambientali». Gli ultimi interventi che rientrano nel progetto, destinati a chiudersi nelle prossime settimane, sono proprio il monitoraggio degli ecopunti assieme a un’indagine sulla green economy svolta tra le imprese locali. «L’ideazione e la progettazione di “Sentieri di Futuro” è partita con l’assessore Giovanni Borgarello (oggi con deleghe all’istruzione e alle politiche per l’infanzia e i giovani, ndr) e quest’azione specifica sui rifiuti è stata seguita anche dal consigliere comunale con delega all’ambiente Paolo Giordano» conclude Salza.

Elisa Rollino