«La nostra idea non è rilasciare diplomi e formare attori, ma promuovere il teatro come strumento di aggregazione sociale e di risoluzione dei conflitti. Il teatro aiuta a vivere meglio ed è molto utile in un mondo dove ci si allontana sempre di più, basti pensare all’uso dei telefonini, quando si è nella stessa stanza». Parole di Anna Giampiccoli, 50 anni, regista originaria del Pinerolese, che è tornata a Torre Pellice da qualche anno, dopo un’esperienza di vita a Roma.
Lei, assieme ad altre 6 persone, ha dato vita all’associazione “La Cantinella – Fucina di arti sceniche”. L’idea è nata in estate e la sede è stata inaugurata sabato, in via della Parrocchiale 6 a Pinerolo.
Con Giampiccoli ci sono il clown Giacomino Pinolo, la ballerina e danzatrice Chiara Levrino, il videomaker e tecnico Stefano Filidanni, l’attrice Gisella Bein, il formatore di teatro sociale Simone Scapinello (esperto in Teatro dell’Oppresso) e la kinesiologa Monica Martina.
Ciascuno di loro tiene dei corsi di durata ridotta per questa prima parte di anno, poi dall’autunno partiranno le iniziative con le scuole.
I laboratori, come già quest’anno, confluiranno in uno spettacolo finale. E se questi primi mesi sono una sperimentazione, l’idea di Giampiccoli è di creare una rete di collaborazione con le numerosi realtà associative di Pinerolo. “La Cantinella” infatti ospita sia corsi che spettacoli (la domenica pomeriggio, dalle 17 alle 19), ma è anche un luogo di aggregazione, un locale caldo e accogliente, con tanto di salotto per il tè, dove l’arte viene vista e vissuta per scopi sociali. Per partecipare all’attività della Cantinella occorre tesserarsi al costo di 10 euro l’anno e poi si possono selezionare i corsi, che prevedono un contributo. Per una panoramica completa www.lacantinellafucina.com o www.facebook.com/lacantinellafucina/.