Politica - 30 gennaio 2020, 12:34

FCA-PSA, Grimaldi (LUV):"A Gorlier chiediamo risposte su occupazione, indotto e Irap"

Domani il confronto in Regione tra Cirio e il responsabile delle attività europee di FCA

Lo scorso anno, all’ultimo, è saltato il Consiglio aperto fra Regione, Comune di Torino ed FCA, che avevamo richiesto. Tuttavia, anche se un altro anno di cassa integrazione è trascorso e siamo dinnanzi a una fusione di enormi dimensioni, le domande sono sostanzialmente le stesse. Vorrei porle quindi in anticipo a Pietro Gorlier, sebbene gliele ripeterò domani e sebbene avrei voluto rivolgerle anche alla proprietà”. A dirlo è il capogruppo di LUV Marco Grimaldi, alla vigilia dell'incontro di domani, 31 gennaio, fra il Presidente della Regione Alberto Cirio e il responsabile delle attività europee di FCA Pietro Gorlier, alla presenza di tutti i capigruppo in Consiglio regionale.

"Il 2020 -continua l'esponente del centrosinistra - sarà l'anno della fusione fra Fca e Psa, che darà vita al quarto gruppo mondiale nel settore auto, ma i risvolti di tale evoluzione sul fronte dell'occupazione e degli investimenti previsti nelle fabbriche italiane non sono ancora chiari".

Dal 2006,  quando a Torino si producevano ancora 218mila vetture, la produzione è calata del 90%: oggi se ne fabbricano poco più di 20mila. Da allora a Mirafiori è sparita la piena occupazione, i dipendenti sono in cassa da più di dieci anni. Sono stati persi 18mila addetti nel settore automotive in Piemonte, di cui 13mila nel torinese. Nel frattempo la crisi dell’indotto ha dilaniato il territorio, con conseguenze drammatiche sul piano occupazionale: dalla Martor di Brandizzo, alla Mahle, alla Ventures (ex Embraco), alla Lear, all’Alpitel, all’Alcar, alla Blutec, all’Olisitem, alla Manital, alla Cnh e alla Comital, sono tantissime le aziende che stanno pagando la crisi della casa madre. Da un accesso agli atti presentato da Grimaldi risulta tra l’altro che, a partire dal 2011 FCA, fra i maggiori contribuenti fino al 2010, ha versato in Piemonte un’aliquota IRAP equivalente a € 0, dichiarando un valore della produzione negativo".

 “In primo luogo” – prosegue Grimaldi – “vorremmo sapere a quando è prevista la piena e buona occupazione nei siti produttivi della società. Sappiamo che il segmento elettrico, soprattutto all’inizio, non basterà: se la linea per la 500 elettrica funzionasse al massimo della sua capacità produttiva impiegherebbe 1.200 addetti, ma stando alle dichiarazioni dell'azienda la produzione dovrebbe essere di circa un quarto. Seconda domanda: che cosa si pensa di fare per l’indotto, visto che la svolta verso l’elettrico – come dichiarato da FCA stessa – porterà a meno componenti e quindi a meno fornitori? C’è una strategia di riconversione dell’indotto piemontese? Infine: siccome a oggi il valore di produzione di FCA è negativo, quando si prevede di tornare a pagare l’Irap in Piemonte?”.

comunicato stampa