Quando si parla di acidità di stomaco pensiamo necessariamente a una sensazione di malessere: bruciore e irritabilità tormentano le nostre giornate, dobbiamo controllare l’alimentazione in modo da non appesantirci troppo, ci ritroviamo indisposti e distratti, sonnolenti e di cattivo umore. Ma per alcuni di noi questi disturbi sono associati anche a un marchio che ha ben altra connotazione: il digestivo Antonetto, un rimedio contro l’acidità gastrica e il reflusso che ha accompagnato la vita di moltissimi italiani per decenni, dimostrando sempre grande efficacia.
Il digestivo Antonetto è una marca storica torinese, uno di quei nomi che difficilmente sono del tutto sconosciuti, anche a coloro che – fortunatamente – non hanno mai avuto bisogno di ricorrere a farmaci contro l’acidità di stomaco.
Questo prodotto si occupa del trattamento di due fenomeni sintomatici diversi ma strettamente connessi:
il reflusso gastroesofageo, ovvero il rigurgito di succhi acidi provenienti dallo stomaco, dovuto a malfunzionamento della valvola in fondo all’esofago, detta cardias
e l’acidità di stomaco (o bruciore gastrico), una condizione anomala dello stomaco per cui chi ne soffre avverte forti bruciori nella zona del torace, talvolta estesi fino alla gola.
Sebbene il digestivo Antonetto sia molto conosciuto, ci sono alcune particolarità che non sempre risultano ovvie e scontate alle orecchie dei consumatori: ecco, quindi, 5 curiosità sul digestivo e sul trattamento dell’acidità di stomaco, che possono tornare utili nel momento del bisogno.
Quanti anni ha il digestivo Antonetto?
Non tutti sanno che la casa farmaceutica creatrice dello storico digestivo ha più di cento anni. La Marco Antonetto Farmaceutici, infatti, inizia la propria attività nel 1913, anno in cui il suo omonimo fondatore diede avvio alla propria attività nel campo della distribuzione farmaceutica a pochi passi dalla stazione di Porta Nuova, nell’area compresa tra l’attuale corso Matteotti e Via Arsenale.
La storia della Marco Antonetto Farmaceutici ha attraversato ben due guerre mondiali (subendo gravi danni dovuti ai bombardamenti del 1942 e del 1944), decenni di innovazioni tecnologiche, generazioni di ricercatori e professionisti del settore, giungendo indenne fino alla nostra epoca.
L’azienda ha vissuto un forte periodo di crescita sotto la direzione di Carlo Antonetto, importante industriale e manager visionario, conosciuto come il “papà” del digestivo Antonetto e come elegante ed esperto collezionista d’arte.
Com’è diventato famoso il digestivo Antonetto?
È nel clima di rinascita del dopoguerra che il digestivo Antonetto acquista la sua notorietà. La seconda generazione di imprenditori della famiglia Antonetto concentra la produzione aziendale sui farmaci di automedicazione, con una precisa vocazione verso i prodotti gastrointestinali.
Inoltre, l’azienda si imbarca in una fruttuosa campagna di marketing, che porta il digestivo Antonetti alla ribalta del piccolo schermo: nel 1958, appena un anno dopo la nascita del Carosello, la Marco Antonetto Farmaceutici è già in onda con alcuni primi, esilaranti episodi.
Il protagonista degli sketch pubblicitari è l’attore Nicola Arigliano, che ha recitato la parte dello sfortunato scommettitore, sempre in cerca di un efficace digestivo che potesse alleviare la conseguente acidità di stomaco. Nasce così anche il motto del digestivo: «Sotto il segno di Antonetto, digestione a pronto effetto».
Molte altre pubblicità di successo andarono in onda negli anni Settanta, con Nicola Arigliano spesso protagonista di nuove, avvincenti avventure.
Chi ha disegnato i celebri manifesti?
L’immagine che è tuttora simbolo grafico del digestivo Antonetto è opera di uno dei più noti disegnatori, pubblicitari e creativi torinesi, Armando Testa i cui manifesti sono esposti al Museum of Modern Art di New York.
Il suo contributo nella pubblicità, specialmente negli anni Ottanta, è una pietra miliare dell’illustrazione; la forza dei suoi messaggi è passata alla storia anche con l’espressivo contrasto grafico tra il bianco e il nero, che senza alcun orpello crea il personaggio-icona del logo del digestivo Antonetto.
Lo stesso Testa soleva ripetere che nei suoi messaggi pubblicitari ha sempre ricercato «la sintesi, l’impatto espressivo, invidiando talvolta alla cosiddetta arte pura proprio la possibilità di giocare sull’ambiguo, sul non definito».
Come funziona il digestivo Antonetto?
Il digestivo Antonetto deve la sua efficacia a 3 principi attivi: il simeticone, il carbonato di calcio e l’idrossidi di magnesio.
Il simeticone è un “agente antischiumogeno orale”, una sostanza utile a eliminare l’eccesso di gas a livello gastro-intestinale, causa di fastidiose manifestazioni quali dolori, senso di tensione, flatulenze, eruttazioni, crampi, ecc. Esso agisce non tanto in via preventiva (ovvero limitando la produzione di gas) quanto in qualità di carminativo (cioè favorendo l’espulsione senza modificazioni chimico-fisiche). Per questo motivo e grazie ai numerosi anni di sperimentazione clinica, il simeticone è un farmaco sicuro e ad alta tollerabilità.
Il carbonato di calcio è un noto rimedio all’acidità: persino i rimedi della nonna consigliano l’assunzione di bicarbonato dopo i pasti, per favorire la digestione. Quello che “la nonna” non dice (o meglio, non sa) è che, se da una parte la consistenza principalmente basica del carbonato contrasta efficacemente l’acidità, agendo proprio come un antiacido, dall’altra la reazione che crea dopo l’ingestione crea una gran quantità di gas che può essere un ulteriore elemento di fastidio per lo stomaco. Nel caso del digestivo Antonetto, però, a questo punto entra in gioco il simeticone, che risolve il problema!
L'idrossido di magnesio agisce in modo simile al carbonato di calcio, perché reagendo con l’acido cloridrico presente nello stomaco contrasta e attenua il bruciore.
Il digestivo Antonetto è buono per tutti?
Se credete che i celiaci non soffrano di acidità di stomaco vi sbagliate di grosso: il loro sistema digestivo, semmai è ancora più delicato. Ebbene, grazie alla formulazione senza glutine, il digestivo Antonetto può essere assunto anche dalle persone intolleranti al glutine.
Lo stesso vale per le persone affette da diabete, perché il digestivo non contiene zucchero. La ditta ha detto no anche all’ossido di alluminio, spesso usato in preparazioni farmaceutiche, ma altrettanto spesso al centro di dibattici per la sua presunta pericolosità per la salute.
Il digestivo Antonetto, inoltre, a differenza di altri medicinali con lo stesso scopo può essere assunto anche dalle donne in gravidanza e durante l’allattamento: in questi casi si consiglia però la formulazione in compressa al gusto crema limone o crema menta, perché il gusto classico contiene liquirizia, che è sconsigliata nelle fasi più delicate della gestazione.
Infine, anche i bambini al di sopra dei 6 anni possono assumere il digestivo Antonetto, ma è consigliabile chiedere consiglio al medico di fiducia, che indicherà la posologia corretta.