Una zuppa calda offerta come simbolo della lotta contro gli sprechi. È Porta Palazzo il cuore di RePopp, progetto di economia circolare urbana della Città di Torino che mira a contrastare gli sprechi alimentari, educando al riuso e al recupero del cibo destinato a essere buttato.
Questa mattina, in occasione della Giornata nazionale contro lo spreco alimentare, lo chef stellato Davide Scabin, nell’area antistante all’ingresso del Mercato Centrale, ha offerto una zuppa calda preparata con gli alimenti recuperati dagli Ecomori e dalle Sentinelle dei Rifiuti dalle bancarelle ortofrutticole del mercato di Porta Palazzo. Lo chef Scabin ha ribadito l’importanza di non sprecare il cibo, curando con accuratezza il momento della spesa: “Lo spreco parte da quando acquistiamo, acquistare bene vuol dire non sprecare. Vi invito a contare, senza comprare a chilo: quante patate vi servono per fare un purè? Quante arance vi servono?”.
Di fatto, le eccedenze verranno portate presso il Mercato Centrale per essere custodite. Qui, al primo piano, la Scuola di Cucina Lorenzo de’ Medici metterà a disposizione la cucina attrezzata per le preparazioni e la "zuppa di Porta Palazzo” verrà offerta ai torinesi meno fortunati o a chiunque voglia vivere un momento di convivialitá in uno dei luoghi storici di Torino. L’iniziativa verrà riproposta una volta al mese, come spiegato dall’assessore all’Ambiente Alberto Unia: “Vogliamo dimostrare che il cibo che avanza al mercato non è da buttare via, si può recuperare. In questo caso ne distribuiamo ai bisognosi, faremo simili iniziative una volta al mese per coinvolgere le comunità straniere e dare una mano ai meno abbienti”.
Il progetto RePopp, sostenuto dalla Città di Torino, da Amiat Gruppo Iren, Novamont, Eco dalle Città e ora anche dal Mercato Centrale Torino, si pone quindi un doppio obiettivo: da un lato cercare di ridurre gli sprechi alimentari, raccogliendo e valorizzando ortaggi e verdure ancora edibili ma non più vendibili e, dall’altro, garantire l’accesso al cibo in modo dignitoso a tutti, anche ai più indigenti. Soddisfatta la sindaca Chiara Appendino: “Iniziativa di cui la città è orgogliosa, ci sono gli ingredienti che formano una comunità: l’attenzione alle fasce più deboli, il tema del recupero e della raccolta differenziata, oltre quello del cibo che è una delle vocazioni di Torino”.