Attualità - 08 febbraio 2020, 17:42

Le scuole di Torino sempre più attente al riciclo ed a scelte ecosostenibili

Al Liceo scientifico Alessandro Volta è partito il progetto Ecolta per la raccolta differenziata e l’assemblea d’Istituto per presentarla si trasforma in una festa al teatro Valdocco tra corti, ospiti ed un Contest per premiare la classe più virtuosa

In barba a quanti si ostinano a criticare l’impegno dei giovani per l’ambiente, dicendo che sono in realtà pigri e senza interessi e che il loro unico intento è quello di fare scioperi per perdere ore di lezione, a Torino la raccolta differenziata negli Istituti scolastici continua a crescere. E la cosa particolare sta nel fatto che i promotori del cambiamento sono proprio loro, i giovani che al contrario si stanno sinceramente spendendo per dare un contributo reale nella lotta per la salvaguardia del Pianeta. Sono numerose le scuole dove la differenziata è ormai entrata a regime, facilitata dal fatto che l’edificio scolastico si trova in un quartiere in cui esiste già la raccolta porta a porta come la media Ada Negri o il Liceo artistico Cottini.

Ma ce ne sono altre in cui davvero il merito è tutto degli studenti che hanno realizzato nei propri Istituti delle iniziative apprezzabili, grazie al sostegno del Gruppo Iren, mediante il progetto di educazione ambientale EduIren, rivolto proprio alle scuole e agli insegnanti dei territori in cui opera l'azienda. L’impegno del Gruppo Iren, ci ha spiegato la dottoressa Bruna Alpa, referente per Torino mira a "Promuovere progetti concreti ed una raccolta di qualità ed a stimolare percorsi di cittadinanza attiva. I ragazzi infatti, inseriti in questo progetto, diventano i cittadini della scuola. Per loro è importante anche il rapportarsi con noi che diventiamo il loro interlocutore e siamo un interlocutore esterno".

Tra le scuole più attive ci sono sicuramente l’Avogadro, con Avogreen, ormai a regime, il Liceo classico D’Azeglio dove i ragazzi per il momento hanno fatto partire la raccolta della plastica, o ancora i Licei scientifici Giordano Bruno o l’Istituto Gobetti Marchesini. Degno di nota, così come ci ha spiegato ancora la dottoressa Alpa, è stato anche il lavoro fatto presso la scuola Bosso Monti dove, l’anno scorso l’impegno ambientale è stato coniugato ad un progetto sull’integrazione grazie al quale gli studenti attraverso dei laboratori di manualità hanno realizzato oggetti con materiali riciclati insieme ai compagni diversamente abili ed allestito una mostra.

L’ultima arrivata, tra le scuole in cui si differenzia, è il Liceo scientifico Volta, dove nell’ambito del progetto #sVoltagreen che mira alla trasformazione ecosostenibile dell’intero edificio, è partita la raccolta differenziata. La scuola, grazie al sostegno di Amiat-Iren si è così dotata di isole ecologiche per lo smaltimento di plastica, vetro ed alluminio, mentre nelle classi si proseguirà con la raccolta della carta. Gli studenti si sono occupati di decorare i recipienti per il conferimento dei rifiuti e di preparare la cartellonistica da disporre nelle aule ed in prossimità delle isole ecologiche per spiegare ai compagni come comportarsi. Si è trattato dunque di un lavoro interdisciplinare accompagnato da un percorso di formazione.

Il Liceo Volta ha fatto le cose in grande affidando l’inaugurazione della nuova differenziata ad un evento che ha coinvolto tutti: ragazzi, docenti, personale ATA.

Gli studenti del gruppo Ecolta, che in modo specifico si sono interessati della realizzazione del progetto, hanno organizzato un’assemblea d’Istituto presso il teatro Valdocco all’interno della quale è stato spiegato il modo corretto di conferire i rifiuti ed è stato lanciato un Contest per premiare, a fine anno con una gita la classe che si sarà dimostrata più virtuosa.

Durante il corso della mattinata è stato inoltre proiettato il corto “La storia delle cose”, fornito da Cinemambiente e sono intervenuti in qualità di ospiti la dottoressa Rubina Pinto di Legambiente e Roberta Destefanis, una delle responsabili di Mercato circolare, una Start upp che si occupa appunto di economia circolare.

Si è cercato dunque non solo di imparare a gestire nel modo migliore la spazzatura prodotta all’interno dell’edificio scolastico, ma di riflettere sul senso stesso della parola rifiuto e di conseguenza sul nostro stile di vita.

Come ha spiegato infatti la rappresentante d’Istituto Silvia Ranghieri, nel discorso che ha aperto i lavori "rifiuto deriva dal latino re- futare che letteralmente significa respingere, gettare via, ma siamo sicuri che ciò che depositiamo nei bidoni sia davvero inutilizzabile? In ogni caso, sarebbe bene che almeno il vostro “gettare via” sia per quanto possibile un gesto consapevole. Vi sto forse chiedendo troppo? Non credo proprio! Quello che stiamo mettendo in gioco è davvero importante: è il nostro futuro".

Maria La Calce