Eventi - 15 febbraio 2020, 15:00

Quando Proust e Carrol presero colore grazie a Mario Lattes: al Polo del '900 la sua "Biblioteca" in mostra

Un centinaio di illustrazioni dall'antologia di testi letterari e narrativi per le scuole secondarie di primo grado, pubblicata dalla sua casa editrici nel 1992

La Fondazione Bottari Lattes, in collaborazione con S. Lattes & C. Editori, ha inaugurato ieri sera al Polo del '900 la mostra “Biblioteca” di Mario Lattes. Illustrazioni per l’antologia scolastica, a cura di Francesco Poli. Un allestimento che fa luce su tutte le illustrazioni dei tre volumi dell'antologia di testi letterari e narrativi per le scuole secondarie di primo grado, pubblicata nel 1992, a fronte di un lavoro di preparazione iniziato nel 1989, e ripubblicata con integrazioni e aggiornamenti nel 1998 e in uso fino 2010.

Da Alice nel paese delle meraviglie di Lewis Carroll all’Infinito di Giacomo Leopardi; da Le avventure di Tom Sawyer di Mark Twain e Rosso Malpelo di Giovanni Verga fino Alla ricerca del tempo perduto di Marcel Proust, passando per Le smanie della villeggiatura di Carlo Goldoni e i libri di Primo Levi. Sono numerosi gli argomenti e i testi dei grandi autori classici italiani e internazionali a cui Lattes ha impresso una forte e originale anima visiva.

Per i tre volumi di Biblioteca, scritti da Rosanna Bissaca e Maria Paolella, Lattes ha lavorato diversi anni, producendo oltre cinquecento disegni, acquerelli e tecniche miste su tutti gli argomenti del programma scolastico – dalla poesia all’epica, dalla fiaba ai romanzi –, attingendo alla sua profonda cultura letteraria e iconografica e mettendo in gioco gran parte dei temi e soggetti del suo immaginario. Il risultato sono delle illustrazioni elaborate con la massima libertà, in un rapporto allo stesso tempo rigoroso e fantasioso fra immagini e testi e con una costante attenzione, da parte dell'autore, alla funzione didattica dei volumi.

Le opere esposte – un centinaio di illustrazioni, cinque dipinti e alcuni taccuini di appunti –  sono frutto di un’ampia selezione fra le tavole originali conservate presso la Lattes & C. Editori e la collezione pittorica e incisoria della Fondazione Bottari Lattes.

«La mostra – spiega il curatore Francesco Poli – si sviluppa attraverso una serie di sezioni legate alle tematiche che caratterizzano le varie parti dei volumi. Per ciascuna di esse sono esposti gruppi di immagini originali, in stretta connessione con le specifiche pagine dei volumi, messi in relazione ad altri disegni su taccuini, incisioni o dipinti di Mario Lattes che si collegano agli stessi soggetti e tecniche pittoriche».

Mario Lattes ha sempre amato appuntarsi visivamente le immagini che le sue letture gli sollecitavano.Nel 1992 così racconta il suo processo di creazione, tra entusiasmi e difficoltà. «Su un album da disegno, su fogli foglietti cartonc ini grossi così, sono venuto segnandomi le immagini suscitate dalle letture. Fiabe, racconti, pagine di romanzo, poesie. Per dare una versione figurata al testo scritto, o almeno evocarlo. Alcuni, L’infinito di Leopardi sopra tutti, con il sentimento di arrogarmi un’impresa sfrontata, da non aver quasi coraggio, poi, di metterci sotto il titolo di quei quindici versi. Versi non altrimenti esprimibili se non – forse – da un certo guardare di animali che, muti, sembrano dir di sapere una verità cui noi non giungiamo ma possiamo soltanto, negli occhi loro, dubitare che qualcuno, in silenzio, la conosca».

La mostra è visitabile fino all'8 marzo, a ingresso gratuito, dal lunedì alla domenica, ore 10-19.30.

Manuela Marascio