Attualità - 22 febbraio 2020, 18:47

Salesiani, 28esimo Capitolo generale a Torino: "Priorità della missione sono i bisognosi, i poveri e gli abbandonati"

Nelle parole del Rettor Maggiore ad apertura dei lavori la dichiarazione di impegno della Congregazione per le nuove generazioni in ogni angolo del mondo

“Dire salesiano oggi dovrebbe essere lo stesso che dire uomo consacrato di fede profonda; dire salesiano oggi dovrebbe essere lo stesso che dire passione apostolica per i giovani". Sono le espressioni che il rettore Maggiore dei Salesiani, don Ángel Fernández Artime ha rimarcato alla conclusione del suo discorso di apertura del 28° Capitolo Generale della congregazione sabato 22 febbraio al Teatro Don Bosco di Valcocco a Torino.

Alla presenza di 242 ispettori e delegati dai 134 Paesi dove i Figli di Don Bosco sono attivi, dei rappresentanti di una buona parte dei Gruppi appartenenti alla Famiglia Salesiana, di 2 vescovi e di 4 cardinali di matrice salesiana, don Artime ha ricordato l’obiettivo di questo raduno mondiale: trovare una risposta comune alla domanda: «Quali Salesiani per i giovani di oggi?». Questione non banale con risposta non scontata se si considerano il cambiamento della condizione giovanile degli ultimi anni e l’ampiezza di situazioni che si presentano nei diversi Paesi.

“Il mondo nel quale viviamo in questo XXI secolo, caratterizzato dalla diversità delle culture e dei contesti” ha detto il Rettor Maggiore “ha bisogno – e possiamo dire che si aspetta – di incontrare Salesiani consacrati-apostoli preparati e disposti a vivere la propria vita con la mente e il cuore di Don Bosco. Salesiani capaci di continuare a donare la vita per i giovani del mondo di oggi, con i loro linguaggi, le loro visioni e i loro interessi. Senza dubbio molti di questi adolescenti e giovani si trovano nelle case salesiane, mentre molti altri frequentano altri cortili: siamo salesiani anche per loro”.

Missioni Don Bosco, con la sua partecipazione ai progetti che concretizzano - talvolta in maniera sperimentale - queste indicazioni, vede confermata l’utilità degli sforzi dei missionari, e dei benefattori, che li sostengono rivolti ai ragazzi di strada e alle bambine prostituite in Sierra Leone, agli schiavi delle miniere in Congo o delle fabbriche di sigarette in India, ai bambini ex soldato in Sud Sudan o in Colombia, fra i profughi in Uganda o in Etiopia, fra i migranti dal Ghana o dal Venezuela, ai sottoposti a minaccia continua di guerra in Siria o in Ucraina. “Dare l’assoluto primato alla missione salesiana con i giovani di oggi, e tra loro dando la priorità ai più bisognosi, ai più poveri e abbandonati” ha sottolineato don Artime, e i confratelli impegnati nelle frontiere del mondo lo rendono attuale ogni giorno.

comunicato stampa